Non c’è che dire, molto soddisfacente la puntata del programma di Alberto Angela “Ulisse” trasmesso sabato sera su RAI TRE.
Dopo l’apertura nella quale il conduttore dichiara per intero di poter sfatare la leggenda stracciona e negativa della nostra terra, il programma tratta –a nostro avviso- con obiettività le figure di SM Carlo e di e perfino di SM Ferdinando IV.
Mostrando l’unico cedimento all’oleografia storico-risorgimentale nel tratteggiare la figura ed il regno di Ferdinando II, liquidato con superficialità come Re Bomba e con egli le conquiste scientifiche ed industriali del suo tempo.
Nel complesso direi che è stata abbastanza riscattata l’ingiuria dell’ ”ignorante” prof. Villari che in mala fede, venerdì sera a Porta a Porta, ha dichiarato che in tutto il risorgimento sono morti per errore solo 20 meridionali. Recando così grande ingiuria alle migliaia di morti innocenti sterminati dalla crudeltà dei Piemontesi. Già solo per questo a Villari dovrebbe essere revocata l’abilitazione all’insegnamento.
Colpiscono gli ultimi minuti del programma, nel quale si afferma che dopo l’unità d’Italia cominciò un lungo periodo di povertà e di crisi che portò alla emigrazione, alla emigrazione interna dei meridionali. Periodo oscuro che ancora oggi permane. A commento visivo di ciò l’autore fa scorrere le immagini della strage di Capaci - nella quale fu trucidato il giudice Borsellino- che prendono il posto degli splendori del ‘700 quasi ad incarnare l’essenza del Sud. Come a dire che quella strage e tutti i mali del Sud sono niente altro che il prodotto di quella “mala” Unità.
02/11/2008 Emiddio de Franciscis di Casanova