Un po di chiarezza sulle spiagge
di Nicola Perrini
Che le migliori spiagge fossero al Nord, puzzava di imbroglio. Che Jesolo, Rimini o Marina di Pisa – Tirrenia fossero le migliori e che la Sardegna o le regioni del Sud avessero pochissime spiagge consigliate, lasciava quanto meno perplessi. E così mi sono messo a curiosare sul sito di FEE Italia e ho scoperto cose a dir poco sconvolgenti. Ebbene, le classifiche con le famose Bandiere Blu vengono assegnate in base ad un questionario, compilato e sottoscritto dai sindaci delle diverse località. E’ facile intuire che comunità ben organizzate, spingano i sindaci a rispondere con grande diligenza al questionario, magari truccando qualche dato oppure sopravvalutando alcune caratteristiche, pur di ottenere l’ambita Bandiera Blu, da utilizzare per favorire il turismo. Così come, è facilmente intuibile che comunità “distratte” con operatori turistici poco coesi, interessati solo al proprio piccolo tornaconto, non rispondano nemmeno al questionario. Ecco spiegato il mistero! E intanto gli operatori turistici più organizzati sottraggono punti ai nostri ed alimentano pian piano la convinzione che le nostre spiagge non sono valide, con addirittura un flusso di turisti che dal meridione si spinge verso i lidi della Toscana, della Liguria della Romagna o del Veneto!
Come al solito, i furbi fregano i fessi! E’ successo tante volte nel passato e continua a succedere; i napoletani passano per imbroglioni, ma i veri truffatori organizzati stanno al Nord!
Basta ricordare alcuni episodi del recente passato, uno per tutti quello della Parmalat di Tanzi per capire che anche la delinquenza, al Nord, è molto più “organizzata” della nostra! Infatti le cifre truffate da Tanzi ai risparmiatori, circa 30.000 miliardi di vecchie lire, sfuggono alla nostra capacità di comprensione e fanno impallidire il giro d’affari della mafia e della camorra, i cui rappresentanti deprecabilissimi e da condannare fermamente, sembrano dei ladri di polli!
Ebbene, cari concittadini, da questo episodio nasce una considerazione tanto ovvia quanto drammatica: se non ci organizziamo bene, se non tuteliamo le nostre risorse, se non chiediamo agli amministratori di gestire bene la cosa pubblica, continueremo ad essere vittime di comunità più organizzate che continuano a depredarci.
Inoltre, come cittadini, ci rendiamo conto che possiamo facilmente scoprire delle magagne, anche laddove non ce lo aspetteremmo; basta essere ben attenti e non dare nulla per scontato, ogni cosa deve essere verificata ed approfondita, prima di accettarla.
Infine, che ne direste di costituire un gruppo di difesa dei nostri interessi? Se siete d’accordo inviatemi una mail di adesione.
nicoperri@tin.it
P.S.
Allego il link ad un articolo che restituisce un po’ di giustizia all’argomento spiagge. Si tratta di un articolo scritto dall’associazione dei pediatri di base, che risulta sicuramente più credibile di Fee- Italia.
La lettura dell’articolo e le considerazioni di sopra vi convinceranno che se siamo uniti e se crediamo di più in noi stessi, vinceremo facilmente!
http://canali.kataweb.it/salute/2010/05/26/sardegna-puglia-e-calabria-25-spiagge-a-misura-di-bambino/