Riceviamo e pubblichiamo un articolo di Andrea Balìa.
Le formazioni politiche o pseudo tali meridionaliste crescono in numero e volontà d’esserci a tutti i costi. La cosa in fondo è plausibile perché, come già detto più volte, ormai il lavorare solamente sulla storia, la cultura, la memoria appare – se comunque ancora necessario perché senza radici, coscienza identitaria e consapevolezza degli eventi storici non si va da nessuna parte – non più sostenibile. Il degrado e le volontà di sganciare e penalizzare il Sud da parte delle forze governative (e non solo) rende improcrastinabile il tentare d’organizzare una rappresentatività politica. L’individualismo resta purtroppo una componente preminente che fa pensare ad ogni partito/associazione/movimento d’essere portatore del verbo, e d’avere strategie migliori degli altri fratelli, letti più come concorrenti che possibili partner.
La cosa non depone granchè bene perché porta ad una disgregazione delle forze e ad una polverizzazione del potere contrattuale. Invece c’è la ricerca affannosa della scorciatoia, la volontà di apparentarsi a un carro già esistente e con qualche scanno al parlamento. In merito restiamo dell’idea che nessuna forza parlamentare (almeno al momento) sia valutabile positivamente, indipendentemente da quale parte del parlamento s’accomodi. Riteniamo che sia più credibile e spendibile presso la forza votante un’unicità che prenda le distanze dalla politica attuale. Come uomo di marketing (pur ovviamente potendomi sbagliare) credo abbia più fascinazione e possibilità aggregative l’essere fuori del coro per convincere della cialtroneria della politica e dei politici in essere e del loro disamore per il Sud.
Qualcuno sostiene che parlare della storia e della memoria non attragga più, ma non è così e lo spieghiamo. Non è così perché fin ora sì è parlato solo di quello e non lo si è mai coniugato con un progetto o proposta politica. Dove è la controprova? Quando mai sì è comunicato ciò avendone riscontri negativi? Anzi, spesso il disinteresse ci è stato proprio perché mancava la proposta politica, e l’approccio storico veniva ritenuto da solo insufficiente, ma non perché non condiviso! Gli scritti e gli appelli illuminanti di Zitara e di altri pochi non sono purtroppo (e certamente per colpe non loro!) riusciti a scuotere rispetto alla costituzione d’un partito/movimento che si proponesse al popolo del Sud.
Quindi ora che invece alcune formazioni vanno prendendo corpo è altresì possibile portare avanti il progetto politico proponendolo nelle sue istanze storiche, rivendicative, risarcitive e ovviamente propositive. Ma ciò non è pensabile farlo assieme a forze dell’attuale arco costituzionale, che non hanno ed avrebbero alcun interesse a sostenere e rinvangare una storia troppo sovvertitrice della loro stessa ragion d’essere. Il proporsi, d’altro canto, avendo timori a sottolineare il recupero e le ragioni della memoria porta a farsi paragonare alle altre esistenti forze politiche col rischio di perdere quell’appeal che crea il riconoscersi identitariamente. Se apparentemente qualche forza politica dello scenario nazionale si mostra interessata è sostanzialmente per 2 ragioni : 1) i voti fanno sempre bene, meglio pure solo qualche migliaio che niente!; 2) si è annusato l’esistenza e la possibilità d’un Sud che possa insorgere, e quindi meglio che lo organizzino e sfruttino loro questo crescente dissenso che trovarsi un prossimo/futuro nemico!
Certo, stante ancora le cose così, potremmo prima o poi dover valutare possibili e strategici apparentamenti. Ma almeno si cercherà di farlo presentandosi un po’ più forti, e non come dei poveri portatori d’acqua che s’illudono d’esserci ma nei fatti non ci sono.
Da anni però denunciavamo una propensione meridionalista a farsi fagocitare da una parte : e prima Cito, e poi Noi Meridionali, e poi l’MpA, e buon ultimo Alleanza Federalista. Insomma o vecchie cariatidi democristiane riciclate, o alleati della Lega e Forza Italia, e anche la Lega Nord in prima persona che s’inventa il Parlamento del Sud! Eravamo stati buoni veggenti, avevamo annusato la puzza di bruciato, ma la critica che ci veniva rigettata era d’essere filo sinistrorsi. E invece no, perché se ciò accade solo da una parte è chiaro : il CentroSinistra, per ora, è disinteressato perché in notevole ritardo nel processo di revisione del mito risorgimentale, e perché con una malattia d’intellettualismo non risolta. L’altra parte è più disinvolta, rampante, vogliosa di non perdere nulla senza far tante storie. Del resto lo dice anche il loro (tra i pochi) intellettuale più conosciuto : Marcello Veneziani. Dice : mi vien voglia di non scrivere più, perché la Sinistra fagocita e non condivide, ma…la Destra non legge! E allora chi legge di meno è sempre più possibilista a far combutta, a passarci su, senza far troppe domande pur di arrivare : voi siete borbonici? Siete per l’autonomia? Vi piace ancora il vostro ex Regno? Va bene, venite con noi…non vi preoccupate! Mi è stato detto personalmente tante volte da politici di Destra! E poi mi chiedo : ma chi vuol andare con l’MpA e/o con Alleanza Federalista lo sa che va con i leghisti, con quelli che stanno votando leggi contro il Sud? Il tutto al di là delle chiacchiere e delle affermazioni. Il Federalismo, la scuola chiusa (solo in Campania circa 500!), chi li vota? Loro, quelli con cui ci si vuole apparentare e alleare! Voi, all’epoca, vi sareste alleati ad esempio con Mazzini, sapendo che in fondo era d’accordo con Cavour, Vittorio Emanuele, i Savoia, Garibaldi, ecc…?
Ma poi alla fine a questi signori, pronti ad accogliere le nascenti forze meridionali tra le loro braccia, viene solo permesso di fare qualche loro giochino (gravemente dannoso per il Sud!), perché in fondo, sopra loro e sopra tutti, c’è il Marchese del Grillo….ricordate cosa diceva il buon Alberto Sordi nel mitico film? : Io sono io e voi non siete un c….!
27/10/2008 Andrea Balìa