LOMBARDIA PEGGIO DELLA CALABRIA
«Santa Società formata in nome di Mazzini, Garibaldi e Lamarmora…in questa santa sera per la santa catena e il mio saggio fratello». Parole di un rituale macabro quelle che gli affiliati della Ndrangheta, la più potente organizzazione criminale del nostro Paese, hanno pronunciato in una riunione segreta a Castello Brianza, nel cuore della Brianza lecchese.
Ebbene sì, ancora una volta l’ennesima operazione dei carabinieri del Ros coordinati dalla Dda milanese ha messo in luce come la Ndrangheta sia ormai non solo radicata, ma generata nella sua organizzazione nel cuore del ricco nord: nelle province di Lecco, Como, Milano e in parte in quella di Monza e Brianza, sono stati eseguiti quaranta nuovi arresti (tutti di personaggi dell’organizzazione mafiosa più alcuni imprenditori locali) e perquisizioni.
Durante l’operazione i militari hanno trovato sul comodino di alcuni degli affiliati una sorta di quaderno delle regole. «L’antistato non osserva la Costituzione, ma le sue regole e ha dalla sua parte la potenza della tradizione, soprattutto la Ndrangheta», ha detto Ilda Bocassini Procuratore Aggiunto della Dda che ha portato avanti l’inchiesta dal 2012 insieme ai colleghi Paolo Storari e Francesca Celle.
Per la prima volta i carabinieri hanno ripreso in diretta la cerimonia di conferimento della Santa, il più alto grado di affiliazione ‘ndranghetista. che si è svolta durante un incontro conviviale (una delle cosiddette “mangiatè”) a cui partecipavano esponenti di tre gruppi mafiosi: il Locale di ‘ndrangheta di Calolziocorte (Lecco), il Locale di Cermenate e quello di Fino Mornasco (Como). E nelle mangiate c’erano anche minorenni, figli e nipoti dei mammasantissima come Giuseppe La Rosa, detto la Mucca. Durante il giuramento per il conferimento della Santa, registrato dai carabinieri, viene fatto riferimento a Mazzini, Garibaldi e La Marmora.
Garibaldi, nella ricostruzione degli investigatori, rappresenta il capo del Locale di ‘ndrangheta (l’organizzazione locale), Mazzini il contabile e La Marmora riveste invece la carica di «236 mastro di giornata», tra le più altre dell’associazione. Chi riceve la carica della Santa andava incontro a seri pericoli in caso di «grave trascuranza» o tradimento. «Dovete essere voi a sapere che avete fatto la trascuranza. Vi giudicate voi quale strada dovete seguire; Quanti colpi ha in canna, ne dovete riservare sempre uno per voi!», spiegano, intercettati, altrimenti c’è sempre «una pastiglia di cianuro» oppure «vi buttate dalla montagna».
Migliaia gli episodi di estorsione documentati e accertati ai danni di altrettanti negozianti e imprenditori della zona, ma nessuno aveva denunciato. In Lombardia, forse ormai più che in Calabria, la Ndrangheta diventa sempre più potente anche grazie all’omertà, oltre che alla connivenza della politica locale. www.laltrosud.it