L'ALTRO SUD: LA LUNGA MARCIA VERSO L'EUROPA
di Antonio Gentile
La lunga marcia de L’Altro Sud, iniziata diversi anni fa, aveva uno scopo preciso: ridare dignità e rappresentatività alla Comunità meridionale in un’ottica di massima autonomia. Rafforzando il sentimento di appartenenza collettiva, che fa riferimento ad una precisa identità nazionale, sarebbe stato possibile determinare una mobilitazione volta ad ottenere il controllo politico sul territorio.
Oggi, l’Italia - e più in generale lo stato moderno - si presenta come una realtà non omogenea, in cui convivono gruppi sostanzialmente diversi. La formazione degli stati europei, come sappiamo, ha annullato ogni coincidenza tra confini politici-territoriali e confini culturali, eliminando la differenziazione. E, in questo processo di omogeneità interna, si è assistito, come nel caso italiano, ad un meccanismo di assimilazione forzata che ha imposto la cultura del gruppo dominante attraverso una “fusione” colonizzatrice. Per il Sud Italia, piegato da questa logica includente, contraddittoria e devastante, non rimane altra alternativa che quella di recuperare i propri spazi di autonomia, sottraendosi a quella logica delle “società centrali“.
La battaglia politica che L’Altro Sud ha portato avanti in questi anni, insieme ad altre realtà territoriali, ha certo contribuito a risvegliare il sentimento di appartenenza comune - occultato dagli eventi storici - e di ritrovata solidarietà.
Oggi, però, questo processo di mobilitazione e di “conflitto identitario”, deve varcare i confini del proprio territorio ed entrare nello scenario europeo ed internazionale, ridando al Mezzogiorno quel ruolo perduto di comunità politica nazionale.
Basta, dunque, con una visione del Sud fatta solo di precarietà, insicurezza, degrado. L’antica Comunità meridionale potrà risorgere solo uscendo dalla gabbia della sottomissione e della dipendenza.
Massima autonomia nella gestione politica e delle proprie risorse; recupero della dignità nazionale sullo scenario europeo; rapporto diretto con le regioni d’Europa; modelli innovativi di partecipazione politica. Questi alcuni tra i punti guida che L’Altro Sud porta ora in Europa in questa tappa fondamentale della sua evoluzione politica.
La lunga marcia verso la riaffermazione della dignità nazionale meridionale raggiunge, dunque, il suo obiettivo principale, con l'ingresso de L'Altro Sud in Europa nel Partito dell'EFA presente nel Parlamento europeo, sconvolgendo ogni concezione liquidatoria circa la irreversibilità della cancellazione politica e culturale del nostro Sud.
L’Altro Sud inaugura, dunque, una nuova pagina di storia.