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L’Altro Sud is a cultural-political movement which is inspired  by European Regionalism. The South of Italy (Two Sicilies) is an ancient and authoritative nation with about eight centuries of common history. The purpose of this organization is to contribute, with other European territories, at the construction of a Europe of the Peoples and of the Cultures. Defend the interests of the Southern Italian Regions in a Europe of the solidarity and identity.

 

 

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I"l nostro è un Paese in pezzi. Ripeterlo fa paura, ma non è detto che sia un male" . Un libro infuocato, che irrompe con forza nel dibattito politico e tratteggia scrupolosamente gli scenari di un futuro che non è mai stato così prossimo.

 

 

 

   
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Nicola Perrini, ingegnere, docente di elettronica con numerose esperienze professionali - in particolare nel campo delle Energie Rinnovabili e dell'impiantistica industriale - è attualmente Coordinatore Nazionale de L'Altro Sud-UDS. Meridionalista doc, è autore stimatissimo di numerosi contributi sulla Questione Meridionale e sulle nuove opportunità di sviluppo del Mezzogiorno. 

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 TERRA DEI FUOCHI: MA DOV'E' LO STATO?    
Location: BlogsL'ALTRO SUD    
Posted by: 242658@aruba.it 14/09/2013 18.57

TERRA DEI FUOCHI: MA DOV'E' LO STATO?

di Novella Vitale

 Qui il confine tra politici e delinquenti è labile, tocca difenderci da soli perché noi siamo eroi. A volte una piccola pietra può rovesciare un grande carro (Lao Tze). Mi trovo spesso a pensare a quanto sia incredibile quello che sta accadendo in questo piccolo pezzo di terra di uno degli stati più potenti del mondo.

La terra dei fuochi e dei veleni. A volte mi sembra di vivere in un incantesimo di un mago cattivo che ha avvelenato l’aria, l’acqua e il suolo e ha addormentato la mia gente per un tempo che sembra infinito. È un inferno visto dall’esterno , un incubo vissuto dall’interno. Poi, quando mi capita di leggere la storia dei bambini massacrati in Siria, dell’omofobia in Russia e nel resto del mondo, degli attentati in Iraq, in Palestina, in Afghanistan, della lapidazione e delle terribili violenze sulle donne e sui bambini, della mancanza di lavoro che porta ai suicidi, mi rendo conto che ci sono altri posti del mondo e situazioni più terribili della nostra. Luoghi ancora più degradati. Ma ci sono posti in cui si può stare meglio. E se poi questi posti, in cui si vive meglio, sono a meno di 100 km da casa mia, allora un po’ mi incazzo e faccio bene a farlo. E quando mi monta la rabbia, posso anche arrivare a fare quello che ho fatto tre anni fa, quando ho telefonato all’una di notte al sindaco di un paese vicino, svegliandolo, e gli ho urlato più che potevo che non riuscivo a dormire anche per colpa sua, perché lui non faceva il suo lavoro di sindaco: non tutelava la mia salute, permettendo che la mia stanza da letto fosse inondata dalla puzza di bruciato. È qualche anno che mi indigno per la triste storia della mia terra, una storia iniziata tanti anni fa. Ed è da qualche anno che incontro indignati. Come e più di me. Centinaia di persone, uomini e donne fantastici che si danno da fare per informare, studiare, proporre soluzioni. Prima non sapevo, non vedevo, non immaginavo. Ora penso che, nella nostra zona, non sia più possibile non vedere e non sapere e non conoscere le conseguenze degli sversamenti incontrollati di rifiuti tossici nelle nostre campagne. E nelle nostre città. Ma purtroppo è ancora possibile fare finta di ignorare sia la violenza che stiamo subendo, sia il fatto che ognuno di noi può fare qualcosa. Sapere e non reagire è una grande responsabilità. Siamo anche noi responsabili del silenzio su uno dei grandi genocidi della storia. Questo è il nostro piccolo pezzo di mondo, è toccato a noi ed è qui che, se decidiamo di restare, possiamo iniziare a lavorare. Siamo tutti un po’ responsabili per la bambina di Casal di Principe e di suo padre, incontrato per lavoro, che girava l’Italia per aiutare la sua piccola a risolvere il problema di una lingua troppo grande per la sua bocca. Una delle tante malformazioni congenite che affliggono i bambini e le loro famiglie. Il direttore di “Parallelo41” mi ha chiesto di scrivere un pezzo sui roghi, sul disordine e sul senso dello Stato. Mi sono interrogata, e confesso che non capisco bene cosa sia il senso dello Stato. Se lo Stato è quello che continua a ignorare che la mia gente si sta ammalando di tumore sempre di più e che i bambini qui, più che altrove, nascono con malformazioni congenite, io non sento lo Stato. Se lo Stato mi ha impedito che io sappia ufficialmente quanti sono i malati di tumore e di altre patologie legate all’inquinamento, io non sento lo Stato. Se lo Stato, più volte sollecitato in tutte le sue articolazioni decide di risolvere il problema dei rifiuti con inceneritori e gassificatori, invece di iniziare a sanare terre e vite, io non sento lo Sato. Se lo Stato travestito da poliziotto, è quello che massacra fuori le discariche la mia gente, io non sento lo Stato. Se lo Stato continua a prenderci in giro, attraverso i suoi rappresentanti, dicendo che nella mia terra i roghi sono diminuiti, io non sento lo Stato. Se due ministri ci vengono a dire che qui ci ammaliamo per i cattivi stili di vita, io non sento lo Stato. Non sento lo Stato nemmeno quando ho portato un dirigente di una istituzione a “ispezionare” le discariche della mia zona e mi sono sentita dire che pensavo solo alla munnezza. Credo che sia più corretto parlare di senso dell’uomo. Se non si ha il senso dell’uomo, che poi è il senso del bello e della vita, non si può parlare di Stato. E il senso dell’uomo va coltivato tutti i giorni. E finalmente vedo crescere, un po’ ovunque, anche nel mio paese, Santa Maria Capua Vetere, uno tra i più anestetizzati luoghi del Casertano, un po’ di interesse per la vita. Che poi è quello il trucco. Parlando con un amico, ci interrogavamo, tempo fa, sul perché in Umbria, per esempio, non ci sono roghi. Lui ha ipotizzato che se un umbro vedesse qualcuno che sotterra, sversa, brucia, gli andrebbe vicino e lo fermerebbe. Io penso che in parte abbia ragione. Il problema è che l’Umbria non è stata individuata a tavolino come terra di conquista, di scempi e di sversamenti. Il problema è che se qui, a volte, provi a fermare i delinquenti, lo “Stato” non sempre ti protegge .Perché qui si sente più forte che altrove che i confini tra alcuni politici e i delinquenti sono abbastanza labili. Se non fermiamo noi gli scempi con la nostra indignazione, non li fermerà mai nessuno. E Noi vuol dire TUTTI! Senza aspettare gli eroi. Gli eroi siamo noi che tutti i giorni viviamo in una terra con la paura di bere, mangiare e respirare. Nessuno ha soluzioni preconfezionate per affrontare il nostro dramma. Solo una forte mobilitazione , prima individuale e poi collettiva delle coscienze, può servire. Bisogna parlare, incontrarci, non limitarci a chiuderci in casa quando sentiamo la puzza di bruciato. Non avere paura di sapere. E di vedere. Ormai non abbiamo molto da perdere. Ci sono realtà aggregative di incontro molto vicine a tutti noi piene di gente che non ha intenzione di demordere. A Napoli e dintorni. C’è il Coordinamento Comitati Fuochi, Cittadini Campani, il sito La Terra dei Fuochi. E altre realtà ancora, tutte da sostenere. Realtà associative piena di persone che non si arrendono . Realtà che andrebbero create in ogni paese… Solo confrontandosi, parlando, si possono iniziare a capire tante cose. A capire, per esempio, che i favori e la compravendita dei voti non sono “piaceri”. Chi compra il nostro voto è la stessa persona che permette che, poi, nella nostra terra si sversi. Chi compra il voto avvelena tutti noi. Si può iniziare a capire che il pizzo è una tassa che forse possiamo evitare. O si pagano le tasse allo Stato o all’antistato. Che si mettessero bene d’accordo fra loro anche su questo e decidessero. La gente non ha soldi per pagare tutti. Basta un po’ di consapevolezza: è necessario renderci conto che in questa terra siamo stati affamati da anni, offesi, sfruttati ed è cosi che siamo arrivati a questo punto. Lo Stato? Non lo so se c’è. Io continuo a credere nell’uomo, nella vita e nell’amore. So che ho il diritto di essere felice e il diritto di vivere bene e che anche mia figlia e chi mi sta attorno hanno gli stessi diritti.

 

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Comments (20)   Add Comment
Re: TERRA DEI FUOCHI: MA DOV'E' LO STATO?    By T.F. on 05/09/2013 16.27
LA VERA "EMERGENZA" RIFIUTI ANCORA IN CORSO CAMPANIA<br>Il PIÙ GRANDE AVVELENAMENTO DI MASSA IN UN PAESE OCCIDENTALE<br> LA PIÙ GRANDE CATASTROFE AMBIENTALE A "PARTECIPAZIONE PUBBLICA".

Re: TERRA DEI FUOCHI: MA DOV'E' LO STATO?    By Adele on 05/09/2013 18.08
E' un MASSACRO! Secondo un recente studio dell'Istituto Pascale, tra Napoli e Caserta la mortalità per tumore è aumentata del 15-20 per cento. In alcuni comuni, come Acerra, ad esempio, l'aumento supera il 30 per cento. Fino a raggiungere picchi del 47%. Il dossier Sentieri sulle aree contaminate, che analizza dal punto di vista epidemiologico i territori più esposti, stima in 9.969 il numero di vittime dell'inquinamento in 7 anni. E sono tumori al sistema respiratorio, leucemie, malattie cardiovascolari. Un'approfondita inchiesta di Roberto Russo per il Corriere del Mezzogiorno ha svelato, tra le altre cose, che nei comuni di Frattamaggiore, Frattaminore, Grumo Nevano, Casandrino e Sant'Antimo, negli ultimi cinque anni le richieste di «esenzione ticket per neoplasia» sono aumentate del 300%. VERGOGNA! questa è UNA STRAGE. MISERABILI

Re: TERRA DEI FUOCHI: MA DOV'E' LO STATO?    By Catello on 07/09/2013 16.42
E' un disastro senza precedenti, di proporzioni gigantesche, eppure le cosiddette autorità se ne fregano, dal governo alla regione e pesino la televisione di stato preferisce tacere. Intanto ci sono centinaia di morti e di malati condannati. Fate qualcosa voi. ormai la Campania è terra di morte senza futuro. Dovete scatenare l'inferno e far conoscere al mondo intero questa allucinante situazione.

Re: TERRA DEI FUOCHI: MA DOV'E' LO STATO?    By Massimo Colonna on 08/09/2013 17.17
CRIMINALI LE SOCIETÀ DEL NORD. A chiedere alla camorra di sotterrare fiumi di policlorobifenili e altre schifezze in cambio di soldi e senza troppi scrupoli sono state e sono le grosse società del Nord, ma anche di Pisa, di Santa Croce sull’Arno, di Verona. E poi, molte società francesi, del Belgio e di altri Paesi europei. Insomma, mezzo mondo scarica nel Sud d’Italia i suoi residui più pericolosi. Il materiale tossico viene sotterrato nelle cave di sabbia o sotto terra e poi viene ricoperto con cura. La verità è che in Campania stanno morendo 5 milioni di persone per colpa dei veleni che abbiamo sepolto, protetti da insospettabili connivenze. Non possiamo più restare passivi e in silenzio, ne va della nostra sopravvivenza.

Re: TERRA DEI FUOCHI: MA DOV'E' LO STATO?    By Lucia on 08/09/2013 17.39
Lo Stato dorme sonni beati, posticipando questioni vecchie di decenni. A quanto pare utilizzare in modo responsabile questi beni, in molti casi è troppo complicato: gli interessi degli enti “sacri” contro le mafie, gli accordi politici, le collusioni sempre presenti, hanno reso questi luoghi anime dannate in attesa di redenzione in un purgatorio di menefreghismo.

Re: TERRA DEI FUOCHI: MA DOV'E' LO STATO?    By Nicola on 08/09/2013 21.41
Don Patriciello ha scritto un'accorata lettera al presidente Napolitano implorando un intervento diretto ed immediato. Al momento, pur essendo trascorsi 5 giorni, non mi risulta ci sia stata alcuna risposta. Ecco, dalle omissioni del capo dello stato, supremo garante dei diritti inalienabili dei cittadini, pur al cospetto di fatti così gravi e circostanziati, si può capire quale sia il livello di disinteresse generale della politica nei confronti delle nostre popolazioni. Napolitano è stato più volte eletto nella circoscrizione di Napoli ma niente ritiene di fare per il suo fedele elettorato. Altrove un atteggiamento del genere sarebbe stato pesantemente sanzionato dagli elettori ma invece i napoletani hanno dimostrato una faciloneria ed una mancanza di controllo disarmanti. Il riscatto passa prima di tutto da una attenta scelta dei propri rappresentanti e da un continuo controllo sugli eletti che faccia sentire loro il fiato sul collo e li costringa ad una strenua difesa degli elettori di riferimento.

Re: TERRA DEI FUOCHI: MA DOV'E' LO STATO?    By Eddy on 09/09/2013 17.00
Intanto la strage degli innocenti continua. I bambini della Campania muoiono, per colpa dell'inquinamento che nella Terra dei Fuochi è ormai un'emergenza evidente. Soltanto ad Acerra, in questi giorni, altri due bambini si sono spenti a colpa di un tumore, una malattia rara per i più piccoli, a meno che non si abiti in un luogo dove le ecomafie lucrano, gli stabilimenti espellono sostanze nocive, la spazzatura viene bruciata e l'inquinamento si abbatte come una mano nera sui cittadini inermi. Dov'è lo stato? Ma quale stato, questi sono degli assassini che fingono di non sapere e di non vedere. Criminali senza scrupoli che hanno ridotto il Mezzogiorno a loro mondezzaio. lo vogliamo capire che l'unica possibilità per noi è l'indipendenza. non c'è altra possibilità. 150 anni fa ci hanno sparato addosso, ora ci uccidono con i loro veleni mentre i governi stanno a guardare. Questa è strage eppure l'unico problema di questo fottuto paese sono i processi di Berlusconi. Maledetta Italia, maledetti i nostri politici traditori!

Re: TERRA DEI FUOCHI: MA DOV'E' LO STATO?    By @fedele on 10/09/2013 17.55
Mare inquinato, terra inquinata, aria inquinata, frutta e verdura inquinata, mozzarelle inquinate: siamo già morti e non ce ne rendiamo conto. Siamo un popolo di merda che non reagisce neanche di fronte alla morte.

Re: TERRA DEI FUOCHI: MA DOV'E' LO STATO?    By Susy on 11/09/2013 13.01
Lo stato non è mai esistito, bisogna fare da noi. Cominciamo a far conoscere i nomi della industrie del nord che fanno accordi con la criminalità e costringiamole a bonificare i territori avvelenati.

Re: TERRA DEI FUOCHI: MA DOV'E' LO STATO?    By Lucia on 11/09/2013 16.32
La «fabbrica dei cancri» è estesa centinaia di volte l'Ilva di Taranto. L'indice di mortalità per tumore al fegato sfiora il 38.4 per gli uomini e il 20.8 per le donne, dove la media nazionale è del 14%. La mortalità è più alta che nel resto d'Italia anche per il cancro alla vescica e al sistema nervoso. Non bastassero i veleni sepolti ci si mettono anche le migliaia di roghi, appiccati per ricavare rame o distruggere le prove di sversamenti abusivi. Soprattutto d'estate liberano quantità enormi di diossine: così il triangolo della morte è diventato anche la «Terra dei fuochi», dove oltre mezzo milione di abitanti è esposto al rischio di ammalarsi per aver mangiato uno di quei cavoli dalle foglie gialle, aver bevuto acqua al Pcb, o per aver inalato quintali di diossina. Qui è in atto da anni una vera strage di innocenti, mentre le istituzioni italiane rimangono indifferenti. Questa è l'ipocrisia di un paese chiamato Italia.

Re: TERRA DEI FUOCHI: MA DOV'E' LO STATO?    By Oreste Piantedosi on 12/09/2013 23.43
Dalle analisi nell'area ex Resit a Giugliano grande come 2600 campi di calcio: falde acquifere troppo contaminate. L'Istituto superiore di Sanità: impossibile bonificare.<br>Giugliano, 220 ettari di veleni senza possibilità di bonifica. Il primo studio dell’Istituto superiore di Sanità afferma: l’inquinamento è senza rimedio. Ma la falda acquifera risulta contaminata da sostanze cancerogene volatili anche nei 2mila ettari circostanti. <br>Realisticamente la bonifica appare impossibile. Per legge, infatti, bisognerebbe raccogliere tutti i materiali, rimuoverli e trasportarli altrove. Stesso discorso vale per le acque. Un’impresa proibitiva. Cari miei non c'è più speranza. Ci hanno distrutto.

Re: TERRA DEI FUOCHI: MA DOV'E' LO STATO?    By geppy90 on 13/09/2013 10.02
Ma dove erano quelle popolazioni che oggi protestano mentre per decenni la camorra ha scaricato ogni sorta di veleni nelle loro terre sotto i loro occhi?

Re: TERRA DEI FUOCHI: MA DOV'E' LO STATO?    By Nicola on 13/09/2013 14.42
In riferimento al commento dell'amico Oreste Piantedosi, segnalo che nell'intervista trasmessa al TG3 in data odierna il commissario governativo Mario De Biase ha riferito che per lui la bonifica consiste nella realizzazione di un maggior numero di pozzi per l'estrazione del percolato e nel fare in modo che la pioggia non raggiunga le sostanze inquinanti nel sottosuolo, così da non contaminare la falda acquifera. Poi ha aggiunto che la risoluzione radicale del problema non è realisticamente realizzabile, visti i pochi fondi disponibili. Ecco quindi che il vero problema è la scarsezza dei fondi. Ma io ritengo invece che il problema debba essere affrontato e risolto radicalmente perché ne va della salute pubblica e dell'economia di un'intera regione, penalizzata oltre il dovuto. I fondi possono essere distolti da opere inutili, in primis gli F35, la TAV e l'Expo, perché la salute dei cittadini deve valere più di qualsiasi business e più di qualsiasi interesse confessabile o meno. I cittadini campani devono dare prova di grande coraggio e fermezza imponendo al governo delle scelte precise e puntuali. Altrimenti per noi sarà solamente la fine e saremo calpestati finanche nei più basilari diritti.

Re: TERRA DEI FUOCHI: MA DOV'E' LO STATO?    By Lisa on 14/09/2013 16.50
Non è solo rifiuti, una relazione di Legambiente, cita uno studio realizzato dall’Università di Napoli nel quale si legge che sono ben 166 i chilometri di spiaggia campana a rischio e questo a causa di un’erosione del territorio che appare inarrestabile. Tra le Province campane quella più a rischio è Salerno, il cui territorio sta subendo una devastazione senza pari. Dal litorale del fiume Sele, con i suoi 42 km di erosione, al litorale del fiume Aleto, lungo 5 km e completamente eroso, fino agli 80 km di costa non baleabile per inquinamento nell’intera regione, questo il quadro dipinto che non lascia davvero ben sperare.

Re: TERRA DEI FUOCHI: MA DOV'E' LO STATO?    By Michele on 14/09/2013 18.20
BASTARDI! BASTARDI! Togliete il segreto di stato sulle dichiarazioni di Carmine Schiavone. Vogliamo i nomi delle ditte del nord che hanno avvelenato per sempre la nostra terra. Assassini insieme alla camorra che hanno condannato al cancro, come dice Schiavone, cinque milioni di persone. Lo stato italiano conosceva bene la situazione dalle prime dichiarazioni del boss negli anni novanta Ma se ne è fregato lasciando distruggere un intero territorio. ANDIAMO SUBITO VIA DALL'ITALIA e forse ci salveremo.

Re: TERRA DEI FUOCHI: MA DOV'E' LO STATO?    By Francesco on 16/09/2013 18.34
Nel Triangolo della morte, tra Giugliano, Acerra e Aversa, tutti hanno almeno un parente o un amico ammalato di cancro. E' un disastro ambientale enorme che ha cancellato il futuro di centinaia di migliaia di cittadini. E noi stiamo ancora aspettando che lo stato intervenga. I pazzi siamo noi!

Re: TERRA DEI FUOCHI: MA DOV'E' LO STATO?    By Anna on 16/09/2013 19.43
ma che ne sanno quegli assassini dei nostri politici che stringono patti con la feccia camorrista del dramma delle famiglie alle prese con i malati di cancro. Che ne sanno del dolore , delle lacrime, di tante persone abbandonate a se stesse. Che Dio maledica loro e chi li vota

Re: TERRA DEI FUOCHI: MA DOV'E' LO STATO?    By Stefano Orsini on 17/09/2013 12.53
Sono 150 anni di sfruttamento e di colonizzazione e la vergogna è che siamo ancora lì a sperare in questa Italia di cialtroni, lecchini e prostitute.

Re: TERRA DEI FUOCHI: MA DOV'E' LO STATO?    By Carmela on 17/09/2013 16.24
Ricordiamo il monito di Patriciello: «E voi, campani, ossequiosi e orgogliosi, mettete da parte ogni inutile orgoglio […]. Una cosa è certa: questo popolo – il vostro popolo – sta morendo. Sotto gli occhi di tutti. Anche e soprattutto i vostri. E nessuno sa chi sarà il prossimo a dovere essere colpito dal cancro. Siamo impauriti. È vero. Come potrebbe essere altrimenti? Non sappiamo più che cosa mangiare. È vero. Chi ce lo deve dire? Intanto la Polizia forestale sequestra altri campi. Veleno. Veleno. Veleno. Disonesti. Disumani. Criminali. Non hanno ucciso un uomo, ma intere generazioni».

Re: TERRA DEI FUOCHI: MA DOV'E' LO STATO?    By monika on 05/10/2013 14.59
LO STATO ha sempre saputo.E noi moriamo x il Dio DENARO!


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October, 2008
   
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Ti riconosci solo nel Sud del sottosviluppo, della criminalità organizzata, del degrado socio-ambientale e degli atteggiamenti incivili?

NOI NO!
 
Noi c'identifichiamo nel Sud della gente onesta, operosa, intelligente, che è la maggioranza della popolazione meridionale.
 
Noi crediamo nel Sud della legalità, della cultura, della sana ed efficiente imprenditorialità, della ricerca avanzata, delle professioni e del grande ed eccezionale patrimonio artistico.
 
Noi sappiamo che il Sud è stato tra i principali protagonisti della storia e della civiltà mediterranea ed europea.
 
 
PER DARE VOCE A QUEST'ALTRO SUD SCENDIAMO IN CAMPO!
   
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Morti per la LEGALITA'. Morti per la LIBERTA'. Morti per UN ALTRO SUD.

 

 

   
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