La storia antica narra che, nell'epoca in cui il resto d'Italia e d'Europa era avvolto dalla barbarie, popoli forti e sapienti provenienti dalla Grecia si insediarono lungo le coste dell'Italia meridionale e della Sicilia. Essi fondarono città caratterizzate da una grande prosperità e civiltà che, poi, s' irradiò per tutto l'Occidente.
Agrigento, Sibari, Siracusa, Taranto, Selinunte, Locri, Posidonia, Cuma ed altre città divennero parte della "Magna Grecia".
Greca era, dunque, l'origine, la lingua, la cultura. Terra ellenica divenne gran parte del Mezzogiorno. In esso si affermò la struttura e l'organizzazione delle "poleis" (le città-stato greche) dove rilevante fu la partecipazione dei suoi abitanti e dove emerse una nuova concezione dell'arte, sia per le tecniche sia per i motivi ispiratori. Ma, della cultura greca, che si era allontanata dall'immobilismo scientifico orientale (la società non poteva essere cambiata perché era frutto di un ordine divino) s'importò, soprattutto, l'intensa sete di sapere, che mirava a scoprire le leggi fondamentali e i principi permanenti che avessero valori universali.
Si diffuse e crebbe nelle nostre terre la "filosofia" (amore per la scienza), che attraverso il ragionamento e il rifiuto di una storia mitica non verificata, cercò di dare una risposta critica e disinteressata all'origine del mondo.
La tradizione mitica e favolosa, invece, fa risalire l'origine della "Grande Grecia" molto più addietro nel tempo, cioè, nell'età eroica della guerra di Troia, conferendo agli Elleni d'Occidente motivo di vanto da questo passato mitico.
Accanto ad Ulisse, il cui "nostos" era diventato popolare in tutto il mondo greco grazie all' "epos" omerico, altri eroi achei, poi, veicolarono la leggenda (Diomede, Filottete, Menesteo etc…)
Storia e leggenda, dunque, alla base della civiltà del nostro popolo, del nostro Sud.
Greca è la nostra origine, la nostra sensualità, la nostra cultura, il nostro Mare Mediterraneo ("Mesogaios"). La Grecia, da sempre, è stata sul confine e lo ha interiorizzato; è stata ed è luogo d'incontro e scontro, dove il commercio, la guerra, il viaggio e l'esplorazione si alternano fino ad essere indistinguibili. Luogo impossibilitato a chiudersi, società tollerante, aperta e di frontiera, dove l' "essere" da sempre si è svelato.
La storia, infine, ci narra di un improvviso declino di questo nobile e civile Sud greco, travolto da popolazioni sabelliche e dalle invasioni cartaginesi, in seguito alle quali sembrò sparire un intero grande popolo.
Ma la leggenda, quella vera ed eterna, ci racconta che prima che questo cataclisma avvenisse, gli oracoli più famosi, per mezzo della profetessa la Pizia, rivelassero agli uomini che li avevano interpellati sacrificando agnelli con il capo adorno di ghirlande, che sarebbe venuto il tempo, databile agli inizi del terzo millennio, in cui la classe degli "eletti", i dodici sacerdoti, i fondatori della nazione greca meridionale, sarebbero ritornati per ricostruire "dalle macerie della civiltà perversa e della cultura unica" una nuova "razza di saggi ed audaci" in grado di guidare i loro popoli verso "la dignità della luce".
Il diffondersi, poi, di culti misterici (dal verbo "myo") con il loro corredo di sacrifici, digiuni, veglie, iniziazioni, ha rafforzato allora e trasmesso fin'oggi nei misteriosi canali della tradizione esoterica l'attesa per il grande evento, per il ritorno degli "eletti".
Oggi, dunque, in perfetta coincidenza temporale con le previsioni degli oracoli, misteriose forze sembrano svegliarsi per far rinascere l'identità, la dignità e l'appartenenza ad un' unica civiltà.
L'avvento degli "eletti", dei "gran sacerdoti" dovrà favorire il "panellenismo" e cioè l'unificazione di tutti gli Elleni.
La nuova "Anfizionia" (in origine "Lega delle città vicine[anphiktiones] si manifesterà riaggregando tutti i popoli del Sud.
Coincidenza, casualità, mistero. Forse. Il tempo della verità è giunto. B.E