Sunday, November 24, 2024   ::  
      

"IN NOME DEL POPOLO MERIDIONALE"         

  

 

 

 

Manifesto EFA per le Elezioni europee 2019

 

 

 http://www.e-f-a.org/home/

 

L'Altro Sud-UDS già membro  del Partito europeo dell'EFA (European Free Alliance) e dell'APL(Alleanza dei Popoli liberi). Aderisce al gruppo dei partiti autonomisti nazionali per un "Patto di Autogoverno". Collabora con l'Istituto Internazionale per il Regionalismo e il Federalismo presso Monaco di Baviera 

Video

L’Altro Sud is a cultural-political movement which is inspired  by European Regionalism. The South of Italy (Two Sicilies) is an ancient and authoritative nation with about eight centuries of common history. The purpose of this organization is to contribute, with other European territories, at the construction of a Europe of the Peoples and of the Cultures. Defend the interests of the Southern Italian Regions in a Europe of the solidarity and identity.

 

 

Per ricevere informazioni sulle nostre iniziative e per lasciare commenti sul Forum , Vi chiediamo di iscriverVi al sito e lasciare il Vostro indirizzo e mail, cliccando qui.  Scrivete, com'è diventato di abitudine,  direttamente le Vostre valutazioni e idee nei commenti agli articoli del Blog. Per qualunque informazione o contatto scrivi al seguente indirizzo: laltrosud@laltrosud  

 

Seguici su facebook

 

CALABRIA NEL CUORE

ABRUZZO NEL CUORE

CAMPANIA NEL CUORE

SICILIA NEL CUORE

LA PUGLIA NEL CUORE 

LUCANIA NEL CUORE 

SARDEGNA NEL CUORE  

  

 

 

   
 Print   
 La bustina suddista    
   
 Print   
 BELSUD news    

L'Altro Sud riporta Le Due Sicilie in Europa (vedi il filmato)

I"l nostro è un Paese in pezzi. Ripeterlo fa paura, ma non è detto che sia un male" . Un libro infuocato, che irrompe con forza nel dibattito politico e tratteggia scrupolosamente gli scenari di un futuro che non è mai stato così prossimo.

 

 

 

   
 Print   
 Siti di riferimento collegati    

 APL (Alleanza Libera dei Popoli)

  EFA  (European Free Alliance)

Esquerra  (Esquerra Republicana de Catalunya:partito nazionalista progressista Catalano)

BNG (Bloque Nacionalista Galego:partito nazionalista progressista Galiziano)

BLOC (El BLOC Nacionalista Valencià:partito nazionalista progressista Valenziano)

SNP (Scottish National Party: partito nazionalista progressista Scozzese) 

di Lerro Giorgio

 

 

"STEFANO" Prodotti di alta qualità

   

 _______________________________

VIDEO 

Fermiamo lo scempio in Basilicata dove si potrebbe destinare fino al 70% del territorio regionale allo sfruttamento petrolifero. Serve una mobilitazione permanente delle popolazioni meridionali contro questa violenza dello stato italiano che continua a considerare il Mezzogiorno solo una colonia da spremere e che ha consegnato i nostri territori alle compagnie petrolifere

 ORA E' TEMPO DI REAGIRE!

   
 Print   
 Video    

Video "Un Altro Sud c'è". Rassegna di immagini del Sud stereotipato della criminalità e del degrado contrapposto al Sud positivo, della gente perbene, degli eroi, della cultura, dell'arte, della Storia di un popolo che è stato Nazione per otto secoli.

   
 Print   
 LIBERA    

L'ALTRO SUD aderisce a

   
 Print   
 Traditional Minorities    

 

 

Mission

"United in diversity", states the European Union. The European Parliament needs to guarantee that we live up to that statement and defend our diversity, a diversity which is best measured by the well being of Europe’s national and linguistic minorities.

Role of the Intergroup
The Intergroup serves as an open forum for exchanging ideas and views on the situation and future of traditional minorities, national communities and languages. In order to promote awareness and understanding of minority issues in Europe, the Intergroup serves as a meeting point for political groups, European institutions, non-governmental organisations and minority representatives. 
   
 Print   
      

 

Nicola Perrini, ingegnere, docente di elettronica con numerose esperienze professionali - in particolare nel campo delle Energie Rinnovabili e dell'impiantistica industriale - è attualmente Coordinatore Nazionale de L'Altro Sud-UDS. Meridionalista doc, è autore stimatissimo di numerosi contributi sulla Questione Meridionale e sulle nuove opportunità di sviluppo del Mezzogiorno. 

coordinamento.nazionale@laltrosud.it 

   
 Print   
 VIVI IL SUD    

ORA PENSIAMO A NOI. Diamo forza alle nostre realtà produttive.

Dei prodotti che i cittadini meridionali acquistano, solo il 6% è made in Sud. Un consumo più consapevole potrebbe ribaltare il destino della nostra terra.

Ti invitiamo a comprare, dove è possibile, prodotti del nostro Sud o fare una vacanza nelle nostre bellissime regioni. Inviaci il tuo nome, costruiremo insieme, con orgoglio, un grande esercito di cittadini che, amando la propria comunità, scende in campo concretamente per difendere l'occupazione e la ricchezza di tutto il Mezzogiorno. 

Inviaci la tua adesione a:

laltrosud@laltrosud.it

   
 Print   
 VIDEO    

Intervista ad Antonio Gentile (presidente L'ALTRO SUD)

   
 Print   
      

 

l'Altro Sud - Uds è anche su

Per accedere alle pagine di Facebook bisogna essere registrati. Chi è interessato, può farlo cliccando qui.

Gruppi su facebook promossi da l'Altro Sud-Uds:

L'ALTRO SUD!

Salviamo lo stabilimento FIAT di Pomigliano d'Arco

Forza Napoli...in tutti i sensi!

Caserta non è solo camorra e "monnezza"

 Ci bastava Caligola a fare senatori i cavalli!

   
 Print   
 UsersOnline    
Membership Membership:
Latest New User Latest: WendellEmert
New Today New Today: 0
New Yesterday New Yesterday: 0
User Count Overall: 50206

People Online People Online:
Visitors Visitors: 82
Members Members: 0
Total Total: 82

Online Now Online Now:
   
 Print   
 New_Blog    
You must be logged in and have permission to create or edit a blog.
   
 Print   
 Blog_List    
   
 Print   
 TEORIA DI UNA RIVOLUZIONE    
Location: BlogsL'ALTRO SUD    
Posted by: 242658@aruba.it 21/02/2013 18.30

TEORIA DI UNA RIVOLUZIONE

di Antonio Gentile

 Partiamo dal concetto che una rivoluzione culturale e sociale può, a buon diritto, definirsi tale solo quando la comunità dominata si presenta sulla scena della crisi come soggetto storico-sociale sostenuto da un proprio programma politico-economico. Quando le realtà subalterne si muovono invece per iniziativa delle fazioni che stanno al potere o che aspirano ad esso, mostrano tutta la loro palese impotenza.

Dunque, tutte le volte che la rivolta delle realtà oppresse e sfruttate non è alimentata da una vera coscienza della propria condizione, a spartirsi i dividendi di questo “disordine” sono i poteri dominanti interessati a mettere in discussione lo status quo per acquisire più potere ai danni dei gruppi concorrenti.

Se la sofferenza e il dolore di un popolo vanno ad esclusivo beneficio dei suoi dominatori, parlare di condizione democratica equivale ad una bestemmia. Così nel caso delle cosiddette “primavere arabe”, liquidate troppo rapidamente dal marketing politico-mediatico come rivoluzioni delle “masse diseredate”, in molti casi queste continuano ad essere strumento di una iniziativa politica-sociale-religiosa gestita dagli interessi delle élite dominanti nei paesi arabi. Ciò naturalmente non vuol dire indifferenza verso i processi sociali allargati che, anzi, determinano produzione di coscienza e organizzazione del dissenso.

L'acquisizione della consapevolezza del proprio ruolo di sfruttato è il vero momento di rottura. Nulla, infatti, appare più insopportabile al pensiero critico dello “schiavo contento” abituato a ricevere poco, senza riguardo. Scriveva Goethe nelle Affinità Elettive: ”Nessuno è più schiavo di chi si ritiene libero senza esserlo”. Come una bestia allevata in cattività, lo “schiavo contento” non nutre neanche il sospetto di vivere in una indigenza materiale e spirituale e che possa esistere per lui un mondo ricco e senza dominio. Accontentarsi di quello che si ha e del proprio stato è da sempre un'apologia del dominio sociale.

Bisogna invece volere tutto ciò che può renderci liberi e dignitosi. Sosteneva Hegel: “Il nostro essere essenziale non consiste nel dormire, nel campare, nel fare l'impiegato; ma nel non essere schiavo”. E per non essere tale le popolazioni dominate e colonizzate devono rovesciare lo schema del dominio.

Chi aspira all'acquisizione del potere politico, all'autonomia, alla libertà di scelta, e a mettere le mani sulle realtà materiali della società – dalle quali è stato estromesso -, deve per prima cosa capovolgere “l'ordine naturale” delle cose, deve cioè costituirsi in una forza dominante prima sul terreno politico e, poi, su quello economico. Dominare le proprie condizioni di esistenza, la propria vita, questo è il significato più profondo del concetto di libertà.


Il Mezzogiorno d'Italia non può più restare spettatore della propria segregazione, burattino animato dai suoi dissanguatori, gestito e pensato da altri. Dalla sua rivolta interiore, dal suo rigetto ad essere “schiavo contento”, quiescente e sottomesso, si determinerà la sua palingenesi.

Se la classe politica-partitocratica marcescente e rinnegata non rappresenta, ormai, neanche più se stessa ma, anzi, è lo strumento principale della condizione di sudditanza, il potere decisionale deve passare alla comunità civile, agli uomini e alle donne dell'appartenenza comune.

E' rivolta l'azione sensibilizzatrice ed illuminante delle centinaia di movimenti meridionalisti che progressivamente costruiscono le fondamenta del nuovo ordine civile, smantellando, nel contempo, i muri dell'oppressione preconcetta.

E' rivolta il diffondersi pandemico di pubblicazioni, di canti, di musiche, di iniziative identitarie che risvegliano e recuperano la linfa vitale della “razza silente”.

E' rivolta la rabbia fomentatrice dei “forconi”, degli studenti, della Rete, che rigettano la genuflessione alla regola dell'accettazione incontestabile.

Così come l'eccitazione tetanica della “Taranta” espelle simbolicamente dal corpo violato il veleno, così l'incontenibile frenesia degli oppressi darà nuova vita al “corpo ritrovato” della Comunità. E' questa la rivolta perenne.

Essere vuol dire ribellarsi, vivere è rivoltarsi perennemente, ed ogni nostro respiro è un atto di rivolta, altrimenti noi non siamo, noi non esistiamo”.

Dunque, l'essenza della libertà e della dignità va ricercata nel possedere la consapevolezza del ruolo imposto di suddito e dell'annientamento della propria identità; va ricercata soprattutto nella capacità di controllare e gestire le proprie risorse e i propri destini.

I Meridionali sono vissuti nella convinzione crescente di essere schiavi di una dominazione fatale, così potente che sarebbe inutile metterla in discussione, futile analizzarla, assurdo opporvisi e delirante solo pensare di cambiarla.

Oggi, però, la rivendicazione territoriale e identitaria, soprattutto nel Sud, non può limitarsi all'aspetto storico-culturale: non avrebbe forza e futuro.

I grandi cambiamenti determinati dai processi globalizzanti e omologanti spingono tali rivendicazioni a collegarsi necessariamente ad altri fattori come quelli economico e sociale. Così come è avvenuto negli anni Sessanta-Settanta dove il rapporto centro-periferia fu collegato allo schema dello “sviluppo diseguale” e del “colonialismo interno”, quasi un manifesto delle regioni emarginate e sfruttate dal potere economico, così, oggi, le battaglie dei movimenti meridionalisti devono puntare a modificare il rapporto con lo stato centrale attraverso la sostituzione dei gruppi dirigenti e di potere che lo controllano. Le prossime elezioni dovranno essere un momento fondamentale per tutti i cittadini meridionali per spezzare le catene della dipendenza e del ricatto politico che hanno condizionato il destino di intere generazioni.

Le rivendicazioni regionaliste devono, quindi, recepire le forti istanze di rinnovamento provenienti dalla società civile, desiderose di rigettare la concezione precaria della vita, fortemente contrarie alla crescente diseguaglianza sociale, e in cerca di legalità e maggiore rispetto ambientale.

L'obbiettivo fondamentale dell'attuale regionalismo meridionalista deve essere quello di fondere con programmi di lotta complessivi, istanze culturali e istanze di rinnovamento politico-sociale che si sviluppano tuttora in maniera parcellizzata, così da diventare il collante naturale dei diversi settori sociali e il vero fattore di trasformazione radicale di una società sempre più contrapposta e diseguale.

 

 

Permalink |  Trackback

Comments (19)   Add Comment
Re: TEORIA DI UNA RIVOLUZIONE    By Nix on 21/02/2013 19.56
Studiare, analizzare, comunicare, sono le piccole azioni quotidiane che ci consentono di liberarci da uno schiavismo che non ha bisogno di catene visibili, ma adotta tanti mezzi e subdoli stratagemmi per condizionarci e ridurci all'impotenza. Anche se non ne vediamo l'effetto immediato, sappiamo che la lenta ma inesorabile acquisizione della consapevolezza di sé, della propria identità, della propria condizione e di quanto vengano calpestati i propri diritti, costituisce il presupposto indispensabile per la soluzione dei problemi che ci affliggono

Re: TEORIA DI UNA RIVOLUZIONE    By Massimo Colonna on 22/02/2013 9.25
Mi sembra un'analisi lucida del cosiddetto fatalismo meridionale che tutto sopporta e che non ci rende consapevole della nostra condizione di popolo gregge. Le prossime elezioni possono detrminare una svolta importante se rispediamo al mittente ogni loro promessa -ricatto e incominciamo ad agire in piena libertà.

Re: TEORIA DI UNA RIVOLUZIONE    By Mimmo on 23/02/2013 18.13
le catene che ci legano da secoli le abbiamo volute noi, chi tace e subisce merita di essere un perdente. Così chi continua a fare lo sciocco elettore che si reca a votare per i soliti malfattori è un ottuso servitore deel potere.

Re: TEORIA DI UNA RIVOLUZIONE    By Gennaro on 23/02/2013 19.01
LA VERA RIVOLUZIONE è GRILLO! "Cercavamo una porta per uscire. Eravamo prigionieri del buio. Pensavamo di non farcela. Ci avevano detto che le finestre e le porte erano murate. Che non esisteva un’uscita. Poi abbiamo sentito un flusso di parole e di pensieri che veniva da chissà dove. Da fuori. Da dentro. Dalla Rete, dalle piazze. Erano parole di pace, ma allo stesso tempo parole guerriere. Le abbiamo usate come torce nel buio, come chiavi da girare nella serratura per andare altrove, in posti sconosciuti, verso noi stessi. E ora siamo fuori, siamo usciti nella luce e non ci siamo ancora del tutto abituati. Stringiamo gli occhi e, anche se sappiamo che stiamo percorrendo l’unica via possibile, abbiamo qualche timore, ed è normale. Quello che sta succedendo ora in Italia non è mai successo prima nella storia delle democrazie moderne. Una rivoluzione democratica, non violenta, che sradica i poteri, che rovescia le piramidi. Il cittadino che si fa Stato ed entra in Parlamento in soli tre anni. Abbiamo capito che eravamo noi quella porta chiusa, che le parole guerriere erano da tempo dentro di noi, ma non volevano venire fuori, pensavamo di essere soli e invece eravamo moltitudine. E adesso siamo sorpresi che così tante persone a noi del tutto sconosciute avessero i nostri stessi pensieri, le nostre speranze, le nostre angosce. Ci siamo finalmente riconosciuti uno nell’altro e abbiamo condiviso parole guerriere. Parole che erano state abbandonate da tempo, di cui si era perso il significato, sono diventate delle armi potenti che abbiamo usato per cambiare tutto, per ribaltare una realtà artificiale dove la finanza era economia, la menzogna era verità, la guerra era pace, la dittatura era democrazia. Parole guerriere dal suono nuovo e allo stesso tempo antichissimo, come comunità, onestà, partecipazione, solidarietà, sostenibilità si sono propagate come un’onda di tuono e sono arrivate ovunque annientando la vecchia politica. Siamo diventati consapevoli della realtà. Sappiamo che possiamo contare solo sulle nostre forze, che il Paese è in macerie e che quello che ci aspetta sarà un periodo molto difficile, ci saranno tensioni, problemi, conflitti, ma la via è tracciata. L’abbiamo trovata questa via e ci porta verso il futuro, un futuro forse più povero, ma vero, concreto, solidale e felice. C’è una nuova Italia che ci aspetta. Sarà bellissimo farne parte."

Re: TEORIA DI UNA RIVOLUZIONE    By IN MOVIMENTO on 23/02/2013 19.12
A pochi giorni dall'apertura dell'inchiesta sulla presunta raccolta di firme false da parte della lista di Gabriele Albertini, ecco anche il fascicolo d'inchiesta sulla lista Maroni, Pdl e Lega, accusate di aver raccolto irregolarmente l'80% di 1.200 firme presentate in Lombardia. Sono tutti delle merde! Noi orgogliosi di essere meridionali.<br>

Re: TEORIA DI UNA RIVOLUZIONE    By Gennaro on 24/02/2013 18.19
"Il gargamella, credendosi Napoleone, dice dal basso del suo inconsistente valore politico che ci farà i test. Ci farà i test??? Ehi, ciccio, guarda che noi siamo il MoVimento 5 Stelle, mica sorci come pdl e pdmenoelle!? Anzi, caro gargamella, sai che ti dico: siamo noi che veniamo appositamente in Parlamento per farvi i test. Li faremo sui vostri conti, su Penati, sulle fondazioni bancarie, sui vostri patrimoni personali e vi verremo a stracciare in faccia la riforma Fornero che avete votato insieme al nano. Martedì vi sveglierete in un incubo, che durerà molto di più di quello che avete inflitto a noi per vent'anni, in combutta con il mostriciattolo esoterico."

Re: TEORIA DI UNA RIVOLUZIONE    By Lucia on 24/02/2013 19.05
La stazione Toledo della Metropolitana di Napoli è considerata la più bella d'Europa, una metropolitana inaugurata lo scorso 17 settembre. E’ stata costruita dall’architetto catalano Oscar Tusquets Blanca e occupa la prima fila nelle classifiche del Telegraph che elenca le metropolitane più belle d’Europa. Ma non è la sola a primeggiare e a rendere celebre la bella Napoli. C’è infatti la stazione Materdei che, benché di non recente costruzione, presenta installazioni colorate che fuoriescono, addirittura, all’esterno, e rendono luminose e piacevoli le banchine d’attesa. Fu aperta, questa, nel 2003 e la progettazione fu curata da Alessandro Mendini. Ma è bene menzionare anche le altre fermate: Università con le sue pareti rosa shocking, Ciliea Quattro Giornate, con le scale mobili che passano sotto quattro statue con l’elmetto che osservano i passanti, Salvator Rosa, con le 500 Fiat ivi installate, Dante che presenta sporgenze geometriche color rosa.Così, anche Napoli si eleva alle altezze delle città europee come Londra o Parigi e non certo per essere tacciata di scandali o ricordata come la città della spazzatura. Oltre a gironzolare alla ricerca delle migliori pizzerie, si può pensare ad una passeggiata per Napoli, per ammirare le rinomate fermate del metrò.<br>

Re: TEORIA DI UNA RIVOLUZIONE    By Michele on 24/02/2013 19.39
"Cacciate i giornalisti italiani da questo palco" questa è la democrazia di Grillo. Lascia perdere Gennaro!

Re: TEORIA DI UNA RIVOLUZIONE    By Pasquino on 24/02/2013 19.51
Alcuni anni fa, Papa Benedetto fu condannato negli Usa per favoreggiamento della pedofilia. Ovviamente, il mandato di cattura internazionale non ebbe seguiti. La sospensione che vale per i capi di stato, nella situazione del pontefice, fu sospesa a vita!<br>papagandolfo. Ora, con le dimissioni e con un analogo procedimento internazionale - dalla Germania - qualcuno ha consigliato che restasse all'interno delle mura. In Vaticano, compresa Castelgandolfo, non esiste estradizione.<br>

Re: TEORIA DI UNA RIVOLUZIONE    By Catello on 25/02/2013 20.25
siamo un popolo di merda, senza dignità. dopo venti anni di regime berlusconiano stiamo ancora lì a baciargli il sedere. L'Italiano è una razza inferiore che merita di scomparire.

Re: TEORIA DI UNA RIVOLUZIONE    By matteo on 26/02/2013 16.40
Le catene sono sempre li perchè il sud continua a votare per quella schifezza di partiti che ci hanno ridotto ad una colonia utile solo per votare.intanto Maroni vince in Lombardia e il nord se ne va.

Re: TEORIA DI UNA RIVOLUZIONE    By Michele on 26/02/2013 17.33
Il Mezzogiorno caro Matteo è fuori da tutto perchè continua a farsi rappresentare da venduti e imitazioni alla Vanna Marchi. vedi i risultati del Grande Sud o l'umiliante e disastroso risultato nel Lazio del partitino del Sud, ma dove vogliamo andare con queste nullità.

Re: TEORIA DI UNA RIVOLUZIONE    By Gennaro on 26/02/2013 20.12
ragazzi mandate al diavolo i vecchi arnesi, ora è l'ora di Cinque Stelle che cambierà l'Italia. Abbiamo vinto su tutto!!!!!!!!!!!!

Re: TEORIA DI UNA RIVOLUZIONE    By Pasquino on 27/02/2013 16.07
Dopo attentato dell'Addaura del 21 giugno 1989, Giovanni Falcone richiese di essere equipaggiato delle tecnologie bomb jammer". Lo sostiene Salvatore Borsellino, informato da un consulente per la sicurezza dell'area Security and Investigations. I dispositivi avrebbero rappresentato un'ottima difesa contro gli ordigni radiocomandati. "Gli furono negati", spiega Borsellino "e vorrei sapere perché". Ma secondo il fratello del magistrato ucciso il 19 luglio 1992 non sarebbe comunque cambiato nulla: "Lo avrebbero ammazzato lo stesso. La strage non è stata solo della mafia ma di pezzi deviati dello Stato che hanno partecipato sia alla decisione sia all'esecuzione dell'attentato"

Re: TEORIA DI UNA RIVOLUZIONE    By Sam on 27/02/2013 16.59
La Lega Nord ha presentato recentemente una Proposta di Legge Costituzionale di iniziativa popolare per la costituzione della Comunità Autonoma – Euroregione (modificando gli articoli 116, 117 e 119 della Costituzione. Questa è la realtà che si sta realizzando con il successo di Maroni. Voi parlate e quelli fanno i fatti.

Re: TEORIA DI UNA RIVOLUZIONE    By #melfi on 28/02/2013 10.42
Viviamo in una Italia allo sbando, senza governo e senza giustizia sociale. ora è il momento di liberarci delle nostre catene storiche e costituire un nostro governo autonomo e di ritornare ad essere liberi.

Re: TEORIA DI UNA RIVOLUZIONE    By Gennaro on 28/02/2013 18.12
quando ci decidiamo a fare da soli? perchè non fate voi i grillini del sud?

Re: TEORIA DI UNA RIVOLUZIONE    By Oreste Piantedosi on 02/03/2013 18.14
Il vero sconfitto di queste elezioni è il Sud, come sempre.

Re: TEORIA DI UNA RIVOLUZIONE    By Mimmo on 25/03/2013 16.41
Grande!!!!!


Your name:
Title:
Comment:
Add Comment   Cancel 
   
  
 Blog_Archive    
Archive
<November 2024>
SunMonTueWedThuFriSat
272829303112
3456789
10111213141516
17181920212223
24252627282930
1234567
Monthly
September, 2021
December, 2020
November, 2020
September, 2020
April, 2020
March, 2020
February, 2020
January, 2020
May, 2019
March, 2019
January, 2019
November, 2018
October, 2018
June, 2018
May, 2018
April, 2018
February, 2018
November, 2017
October, 2017
August, 2017
May, 2017
March, 2017
February, 2017
December, 2016
September, 2016
July, 2016
January, 2016
December, 2015
November, 2015
October, 2015
September, 2015
August, 2015
June, 2015
May, 2015
April, 2015
March, 2015
February, 2015
January, 2015
December, 2014
November, 2014
October, 2014
September, 2014
August, 2014
July, 2014
June, 2014
May, 2014
April, 2014
March, 2014
February, 2014
January, 2014
December, 2013
November, 2013
October, 2013
September, 2013
July, 2013
June, 2013
May, 2013
April, 2013
March, 2013
February, 2013
January, 2013
December, 2012
November, 2012
October, 2012
September, 2012
August, 2012
July, 2012
June, 2012
May, 2012
April, 2012
March, 2012
February, 2012
January, 2012
December, 2011
November, 2011
October, 2011
September, 2011
August, 2011
July, 2011
June, 2011
May, 2011
April, 2011
March, 2011
February, 2011
January, 2011
December, 2010
November, 2010
October, 2010
September, 2010
July, 2010
June, 2010
May, 2010
April, 2010
March, 2010
February, 2010
December, 2009
October, 2009
September, 2009
August, 2009
July, 2009
June, 2009
May, 2009
April, 2009
March, 2009
February, 2009
January, 2009
December, 2008
October, 2008
   
 Print   
      

 

Ti riconosci solo nel Sud del sottosviluppo, della criminalità organizzata, del degrado socio-ambientale e degli atteggiamenti incivili?

NOI NO!
 
Noi c'identifichiamo nel Sud della gente onesta, operosa, intelligente, che è la maggioranza della popolazione meridionale.
 
Noi crediamo nel Sud della legalità, della cultura, della sana ed efficiente imprenditorialità, della ricerca avanzata, delle professioni e del grande ed eccezionale patrimonio artistico.
 
Noi sappiamo che il Sud è stato tra i principali protagonisti della storia e della civiltà mediterranea ed europea.
 
 
PER DARE VOCE A QUEST'ALTRO SUD SCENDIAMO IN CAMPO!
   
 Print   
      

Morti per la LEGALITA'. Morti per la LIBERTA'. Morti per UN ALTRO SUD.

 

 

   
 Print   
Home :: Il Manifesto e le Nostre Idee :: Origini della Secessione Italiana :: Manifesto EFA per le elezioni europee 2019 :: L'identità meridionale :: I nostri impegni per il Sud :: La bustina suddista :: Comunicati stampa :: Video :: l'Altro Sud e l'Ambiente :: Hanno detto di Napoli :: Eventi ed Appuntamenti :: Forum :: Archivio Documenti :: Organizzazione e Contatti :: Tesseramento e Statuto :: Sostienici :: Elezioni Regionali 2010 - Comunali 2011 :: Elezioni Amministrative 2009
Copyright (c) 2007    ::   Terms Of Use