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L’Altro Sud is a cultural-political movement which is inspired  by European Regionalism. The South of Italy (Two Sicilies) is an ancient and authoritative nation with about eight centuries of common history. The purpose of this organization is to contribute, with other European territories, at the construction of a Europe of the Peoples and of the Cultures. Defend the interests of the Southern Italian Regions in a Europe of the solidarity and identity.

 

 

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I"l nostro è un Paese in pezzi. Ripeterlo fa paura, ma non è detto che sia un male" . Un libro infuocato, che irrompe con forza nel dibattito politico e tratteggia scrupolosamente gli scenari di un futuro che non è mai stato così prossimo.

 

 

 

   
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BLOC (El BLOC Nacionalista Valencià:partito nazionalista progressista Valenziano)

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Fermiamo lo scempio in Basilicata dove si potrebbe destinare fino al 70% del territorio regionale allo sfruttamento petrolifero. Serve una mobilitazione permanente delle popolazioni meridionali contro questa violenza dello stato italiano che continua a considerare il Mezzogiorno solo una colonia da spremere e che ha consegnato i nostri territori alle compagnie petrolifere

 ORA E' TEMPO DI REAGIRE!

   
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Video "Un Altro Sud c'è". Rassegna di immagini del Sud stereotipato della criminalità e del degrado contrapposto al Sud positivo, della gente perbene, degli eroi, della cultura, dell'arte, della Storia di un popolo che è stato Nazione per otto secoli.

   
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"United in diversity", states the European Union. The European Parliament needs to guarantee that we live up to that statement and defend our diversity, a diversity which is best measured by the well being of Europe’s national and linguistic minorities.

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Nicola Perrini, ingegnere, docente di elettronica con numerose esperienze professionali - in particolare nel campo delle Energie Rinnovabili e dell'impiantistica industriale - è attualmente Coordinatore Nazionale de L'Altro Sud-UDS. Meridionalista doc, è autore stimatissimo di numerosi contributi sulla Questione Meridionale e sulle nuove opportunità di sviluppo del Mezzogiorno. 

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 LA CRISI MORALE DELLA CHIESA DI ROMA    
Luogo: BlogsL'ALTRO SUD    
Inviato da: 242658@aruba.it 05/01/2013 1.51

LA CRISI MORALE DELLA CHIESA DI ROMA

di Francesco Toscano

“Attraverso qualche fessura”, denunciò Papa Paolo VI nel 1972, “il fumo di Satana è entrato nella Chiesa”. E probabilmente, da allora, non è mai uscito del tutto. I vertici della gerarchia ecclesiastica hanno smarrito completamente il senso della misura e della funzione. In sintesi, hanno dimenticato il Vangelo scegliendo probabilmente di barattare il residuo prestigio spirituale e morale per riceverne qualche misero vantaggio su un piano molto più terreno. Non so spiegarmi altrimenti l’improvvido endorsement dei principali quotidiani cattolici, Avvenire e Osservatore Romano in testa, in favore di una figura come Mario Monti, negazione vivente del messaggio di carità ed amore per gli ultimi che sublima ogni passo del Vangelo. Non so se le spiegazioni in merito fornite dal Giornale della famiglia Berlusconi abbiano qualche fondamento di verità, so però con certezza che, ancora una volta, la Chiesa di Roma ha scelto di stare dalla parte di Epulone contro Lazzaro. Alcuni comportamenti del cardinal Bagnasco ricordano perfettamente le gesta dei più famosi farisei, sempre preoccupati di salvare la rispettabilità delle forme a dispetto della sostanza. E’ vero o no che il messaggio di Cristo è completamente rivolto alla tutela dei poveri, degli indifesi, degli ultimi e degli emarginati? E’ vero o no che il moralismo d’accatto è condannato con forza dal Messia, premuroso, comprensivo e consolatorio nei confronti di prostitute, peccatori e pubblicani, ma duro e severo nel condannare pesantemente i sepolcri imbiancati di ogni tempo e luogo? E come può un uomo di Chiesa che crede, abbraccia e vive la Parola del Cristo, invitare i fedeli a dare supporto elettorale ad un personaggio come Monti, protagonista di politiche che sul piano sociale hanno prodotto un aumento vertiginoso delle diseguaglianze sociali? Riemerge prepotentemente la cattiva quanto endemica inclinazione della Chiesa a fiancheggiare sempre e comunque chi incarna il potere secolare. L’ancien regime si reggeva sostanzialmente sulla perfida alleanza tra aristocrazia e clero in danno del popolo abbrutito e affamato. In Vaticano, evidentemente, in molti rimpiangono quello schema e sperano, forse, di riproporlo oggi in termini simili, magari limitandosi a ricomporre il vecchio sodalizio sostituendo le aristocrazie decadute con le massonerie reazionarie cavalcanti. Fortunatamente però si levano anche voci di aperto dissenso. Da segnalare, a tal proposito, una bella intervista concessa a La Stampa da monsignor Negri, arcivescovo di Ferrara. “Il sostegno (riferendosi a Monti, ndm) a priori delle autorità ecclesiastiche”, spiega il porporato, “suonerebbe utilitaristico”. Per poi aggiungere: “Anche l’enfasi posta sul cambiamento di stile nella vita pubblica mi sembra superficiale. I libri sono pieni di dittatori assolutamente sobri”. Negri ha il merito di squarciare il metallico e acritico consenso che accompagna la figura di Monti, ma elude il cuore del problema. La difesa dei cosiddetti principi non negoziabili non basta per riconoscere politiche improntate all’agire cristiano. Nel Paese è oramai drammatica una questione sociale che rischia di mandare in frantumi alcuni capisaldi della nostra civiltà. Una Chiesa degna di questo nome dovrebbe mettere al centro della proprio agenda la tutela degli sfruttati e degli abbandonati. Una Chiesa veramente ispirata dal Vangelo riconoscerebbe il Cristo sofferente nel volto degli esodati e dei precari sottosalariati. Figure disprezzate da politici come Monti, bastone del potere reazionario, classista e anticristiano, che considera i lavoratori alla stregua di merci da svalutare per aumentare la competitività del marchio Italia. In Vaticano qualcuno rispolveri al più presto la Teologia della liberazione.

 

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Commenti (6)   Aggiungi Commento
Re: LA CRISI MORALE DELLA CHIESA DI ROMA    Da Nix a 05/01/2013 17.30
Purtroppo quello che scrive Francesco è tutto vero. Ed è doloroso ammetterlo per chi ha abbracciato la fede cristiana per il suo alto valore morale, oggi tanto mortificato. Inoltre, se il liberismo di Monti viene accettato ed addirittura promosso da tanta parte dell'informazione, della cultura, del mondo accademico ed addirittura dalla Chiesa, sarà veramente difficile venire fuori da quel disastro sociale di cui adesso percepiamo solo le prime avvisaglie.

Re: LA CRISI MORALE DELLA CHIESA DI ROMA    Da Luca a 05/01/2013 17.30
E' ciò che mi chiedevo da tempo, come è possibile che la Chiesa si schiera sempre con il potere vigente. Finora ha appoggiato Berlusconi e il suo ridicolo governo perchè dava più soldi alla Scuola privata fregandosene delle famiglie più povere, assistendo in silenzio all'immorale comportamento dei politici e del suo premier. Ora si butta su Monti massacratore di milioni di famiglie italiane ridotte alla miseria. Ma che c'è di cristiano in questo comportamento opportunista?

Re: LA CRISI MORALE DELLA CHIESA DI ROMA    Da Benny Calanzio a 05/01/2013 17.58
Circa Ingroia, "Non ho ricordi di altre formazioni politiche che a pochi giorni dalla nascita abbiano sfondato l’ipotetico muro del 5 per cento. Molti ancora non sanno nemmeno che Ingroia abbia accettato e che sia candidato. Con una campagna elettorale condotta con intelligenza è fisiologico che quella percentuale possa tranquillamente raddoppiare, visti anche i cali di altri schieramenti."<br>

Re: LA CRISI MORALE DELLA CHIESA DI ROMA    Da Mario a 05/01/2013 18.47
Purtroppo è la stessa Chiesa che dava sostegno alla lega nord quando infieriva per venti anni sui Meridionali. Anzi ringraziava Bossi e compagni quando parlavano di valori cristiani da difendere mentre in realtà predicavano un razzismo di tipo nazista. da cattolico e da meridionale mi sono sempre sentito tradito e preso in giro. la Chiesa o sta con più poveri o non ha motivo di esistere. Comunque lode all'amico Francesco per il suo efficace articolo.

Re: LA CRISI MORALE DELLA CHIESA DI ROMA    Da IN MOVIMENTO a 06/01/2013 11.30
Dalle nostre parti spesso gli uomini di chiesa vanno a braccetto con mafiosi e politici corrotti, anzi i sacerdoti fanno loro la comunione e li assolvono come se fossero anime pure. Che vogliamo sperare se i religiosi si comportano così e finora incitavano a votare per il partito di Dell'Utri o di Totò Cuffaro. Fate benissimo a porre attenzione su questo aspetto e a mostrare l'ipocrisia di una chiesa che spesso tradisce i suoi valori fiancheggiando come sempre il potente di turno. Che schifo di paese è questo dove tutti se ne fregano dei più deboli.

Re: LA CRISI MORALE DELLA CHIESA DI ROMA    Da Michele a 06/01/2013 16.44
Nota del Consiglio episcopale milanese per favorire il voto con l'intento di dare forza a Monti, "Di fronte alla tentazione molto diffusa del disimpegno e del disinteresse sui temi del bene comune e delle scelte che lo realizzano e governano, è necessaria e urgente l’opera educativa delle comunità cristiane affinché solleciti tutti alla partecipazione attiva e responsabile a questi appuntamenti elettorali attraverso: un’adeguata informazione su programmi e candidati, l’esercizio del proprio voto, l’impegno attivo di un numero sempre maggiore di laici cristiani nell’attività amministrativa e politica”. Come hanno fatto per anni in favore della DC ora vorrebbero imporci di nuovo Monti.


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Ti riconosci solo nel Sud del sottosviluppo, della criminalità organizzata, del degrado socio-ambientale e degli atteggiamenti incivili?

NOI NO!
 
Noi c'identifichiamo nel Sud della gente onesta, operosa, intelligente, che è la maggioranza della popolazione meridionale.
 
Noi crediamo nel Sud della legalità, della cultura, della sana ed efficiente imprenditorialità, della ricerca avanzata, delle professioni e del grande ed eccezionale patrimonio artistico.
 
Noi sappiamo che il Sud è stato tra i principali protagonisti della storia e della civiltà mediterranea ed europea.
 
 
PER DARE VOCE A QUEST'ALTRO SUD SCENDIAMO IN CAMPO!
   
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Morti per la LEGALITA'. Morti per la LIBERTA'. Morti per UN ALTRO SUD.

 

 

   
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