venerdì 27 dicembre 2024   ::  
      

"IN NOME DEL POPOLO MERIDIONALE"         

  

 

 

 

Manifesto EFA per le Elezioni europee 2019

 

 

 http://www.e-f-a.org/home/

 

L'Altro Sud-UDS già membro  del Partito europeo dell'EFA (European Free Alliance) e dell'APL(Alleanza dei Popoli liberi). Aderisce al gruppo dei partiti autonomisti nazionali per un "Patto di Autogoverno". Collabora con l'Istituto Internazionale per il Regionalismo e il Federalismo presso Monaco di Baviera 

Video

L’Altro Sud is a cultural-political movement which is inspired  by European Regionalism. The South of Italy (Two Sicilies) is an ancient and authoritative nation with about eight centuries of common history. The purpose of this organization is to contribute, with other European territories, at the construction of a Europe of the Peoples and of the Cultures. Defend the interests of the Southern Italian Regions in a Europe of the solidarity and identity.

 

 

Per ricevere informazioni sulle nostre iniziative e per lasciare commenti sul Forum , Vi chiediamo di iscriverVi al sito e lasciare il Vostro indirizzo e mail, cliccando qui.  Scrivete, com'è diventato di abitudine,  direttamente le Vostre valutazioni e idee nei commenti agli articoli del Blog. Per qualunque informazione o contatto scrivi al seguente indirizzo: laltrosud@laltrosud  

 

Seguici su facebook

 

CALABRIA NEL CUORE

ABRUZZO NEL CUORE

CAMPANIA NEL CUORE

SICILIA NEL CUORE

LA PUGLIA NEL CUORE 

LUCANIA NEL CUORE 

SARDEGNA NEL CUORE  

  

 

 

   
 Stampa   
 La bustina suddista    
   
 Stampa   
 BELSUD news    

L'Altro Sud riporta Le Due Sicilie in Europa (vedi il filmato)

I"l nostro è un Paese in pezzi. Ripeterlo fa paura, ma non è detto che sia un male" . Un libro infuocato, che irrompe con forza nel dibattito politico e tratteggia scrupolosamente gli scenari di un futuro che non è mai stato così prossimo.

 

 

 

   
 Stampa   
 Siti di riferimento collegati    

 APL (Alleanza Libera dei Popoli)

  EFA  (European Free Alliance)

Esquerra  (Esquerra Republicana de Catalunya:partito nazionalista progressista Catalano)

BNG (Bloque Nacionalista Galego:partito nazionalista progressista Galiziano)

BLOC (El BLOC Nacionalista Valencià:partito nazionalista progressista Valenziano)

SNP (Scottish National Party: partito nazionalista progressista Scozzese) 

di Lerro Giorgio

 

 

"STEFANO" Prodotti di alta qualità

   

 _______________________________

VIDEO 

Fermiamo lo scempio in Basilicata dove si potrebbe destinare fino al 70% del territorio regionale allo sfruttamento petrolifero. Serve una mobilitazione permanente delle popolazioni meridionali contro questa violenza dello stato italiano che continua a considerare il Mezzogiorno solo una colonia da spremere e che ha consegnato i nostri territori alle compagnie petrolifere

 ORA E' TEMPO DI REAGIRE!

   
 Stampa   
 Video    

Video "Un Altro Sud c'è". Rassegna di immagini del Sud stereotipato della criminalità e del degrado contrapposto al Sud positivo, della gente perbene, degli eroi, della cultura, dell'arte, della Storia di un popolo che è stato Nazione per otto secoli.

   
 Stampa   
 LIBERA    

L'ALTRO SUD aderisce a

   
 Stampa   
 Traditional Minorities    

 

 

Mission

"United in diversity", states the European Union. The European Parliament needs to guarantee that we live up to that statement and defend our diversity, a diversity which is best measured by the well being of Europe’s national and linguistic minorities.

Role of the Intergroup
The Intergroup serves as an open forum for exchanging ideas and views on the situation and future of traditional minorities, national communities and languages. In order to promote awareness and understanding of minority issues in Europe, the Intergroup serves as a meeting point for political groups, European institutions, non-governmental organisations and minority representatives. 
   
 Stampa   
      

 

Nicola Perrini, ingegnere, docente di elettronica con numerose esperienze professionali - in particolare nel campo delle Energie Rinnovabili e dell'impiantistica industriale - è attualmente Coordinatore Nazionale de L'Altro Sud-UDS. Meridionalista doc, è autore stimatissimo di numerosi contributi sulla Questione Meridionale e sulle nuove opportunità di sviluppo del Mezzogiorno. 

coordinamento.nazionale@laltrosud.it 

   
 Stampa   
 VIVI IL SUD    

ORA PENSIAMO A NOI. Diamo forza alle nostre realtà produttive.

Dei prodotti che i cittadini meridionali acquistano, solo il 6% è made in Sud. Un consumo più consapevole potrebbe ribaltare il destino della nostra terra.

Ti invitiamo a comprare, dove è possibile, prodotti del nostro Sud o fare una vacanza nelle nostre bellissime regioni. Inviaci il tuo nome, costruiremo insieme, con orgoglio, un grande esercito di cittadini che, amando la propria comunità, scende in campo concretamente per difendere l'occupazione e la ricchezza di tutto il Mezzogiorno. 

Inviaci la tua adesione a:

laltrosud@laltrosud.it

   
 Stampa   
 VIDEO    

Intervista ad Antonio Gentile (presidente L'ALTRO SUD)

   
 Stampa   
      

 

l'Altro Sud - Uds è anche su

Per accedere alle pagine di Facebook bisogna essere registrati. Chi è interessato, può farlo cliccando qui.

Gruppi su facebook promossi da l'Altro Sud-Uds:

L'ALTRO SUD!

Salviamo lo stabilimento FIAT di Pomigliano d'Arco

Forza Napoli...in tutti i sensi!

Caserta non è solo camorra e "monnezza"

 Ci bastava Caligola a fare senatori i cavalli!

   
 Stampa   
 UsersOnline    
Iscritti Iscritti:
L'ultimo utente Recente: MilesJamieso
Nuovi utenti di oggi Nuovi utenti di oggi: 4
nuovi utenti di ieri Nuovi utenti di ieri: 9
Utenti contati Complessivamente: 50290

Persone On-line Persone Online:
Visitatori Visitatori: 35
Membri Iscritti: 0
Totale Totale: 35

Online adesso Adesso Online:
   
 Stampa   
 New_Blog    
Devi loggarti ed avere i permessi per creare o modificare un blog.
   
 Stampa   
 Blog_List    
   
 Stampa   
 MARCIO IN PADANIA    
Luogo: BlogsL'ALTRO SUD    
Inviato da: 242658@aruba.it 09/04/2012 18.26

MARCIO IN PADANIA

Passata la festa, gabbato lo santo, come si suol dire, ritorniamo ad occuparci dell’impietoso stato dell’arte della nostra Italietta allo sbaraglio. I magistrati, però, non hanno fatto festa. Hanno molta fretta. Li capisco, anch’io ce l’avrei al posto loro: contano sul fattore sorpresa, tremando all’idea del coperchio di Stato che da un momento all’altro può essere loro imposto, dato che –ora dopo ora- quella che sembrava una pozza di fango marcio si sta rivelando sempre di più, invece, una gigantesca marea di olio combustibile infetto, perché sta affondando una grossa petroliera, peraltro anche clandestina.
Anche in campo giudiziario vale il principio psicologico del “battere il ferro finchè è caldo”: I magistrati lo sanno che l’essere umano è fragile, debole, pauroso. E così le procure non sono più tre, bensì cinque, e si vocifera in giro che entro quindici giorni diventerebbero una decina. Proprio mentre i cattolici celebravano il rito sacro della Via crucis, venerdì scorso, anche il procuratore della repubblica di Genova ha reso noto l’apertura dell’inchiesta relativa ai soldi della Lega Nord chiedendo l’unificazione della inchiesta a quella della procura di Reggio Calabria. Inchiesta, questa, che va a toccare i gangli di collusione tra Lega Nord, Comunione e Liberazione, PD e ‘ndrangheta, avendo trovato ben più di una società dove Davide Boni (già inquisito) presidente del consiglio regionale della Lombardia lavorava insieme a Fillipo Penati, suo vice (già inquisito) facendo insieme baldoria tra una tangente e l’altra, tra una manciata di soldi delle nostre tasse e l’altra.
Ieri, giorno di pasqua, al pomeriggio è entrata nell’agone anche la procura di Padova, per gli stessi identici motivi.
Sta scattando, infatti, quello che io definisco “il fattore umano”.
Per ogni 99 mascalzoni italioti che vivono e mantengono le loro famiglie, amici e servi al grido di “lo fanno tutti” (e quindi mi adeguo passivamente da bravo non pensante corrotto) c’è sempre la centesima persona che dice “no, io queste cose non le faccio”, di solito per due motivi di cui soltanto uno è nobile. Lo fanno o perché (come nel caso dell’alto dirigente di Finmeccanica) li ripugna eticamente perché sono funzionari per bene, oppure per la più antica e banale ragione del mondo, meno nobile, ma non per questo efficace: la paura di. finire nei guai essendo piccoli. Ma a noi va bene così: l’importante è che confessino.
E che venga applicato pragmaticamente il principio di Paolo Borsellino “chi sa, parli”.

Gongola il gruppo Rizzoli che si è aggiudicato l’esclusiva di una testimonianza arrivata proprio il giorno di Pasqua e così, oggi, che è pasquetta, le rotative del gruppo editoriale rcs-corriere della sera lavorano a pieno regime perché domani, in edicola, il settimanale “Oggi” regala la pubblicazione per intero in esclusiva della testimonianza di una persona assolutamente modesta, anonima: uno degli autisti della Lega.
Si chiama Alessandro Marmello, e di professione fa la guardia del corpo di Renzo Bossi, ed è anche l’autista di una auto blu che porta a spasso con i nostri soldi le sue amichette. Come Belsito, il tesoriere. Ma a differenza del suo collega che ha scalato i vertici, lui si è messo paura e si è presentato volontariamente dai magistrati “perché non voglio essere coinvolto e ho paura”.
"Non ce la faccio piu', non voglio continuare a passare soldi al figlio di Umberto Bossi in questo modo: e' denaro contante che ritiro dalle casse della Lega a mio nome, sotto la mia responsabilita'. Lui incassa e non fa una piega, se lo mette in tasca come fosse la cosa piu' naturale del mondo. Adesso basta, sono una persona onesta, a questo gioco non ci voglio piu' stare".
Così ha dichiarato ai magistrati (e così pubblica il settimanale Oggi).
Dice il settimanale: Marmello, che ha documentato le sue affermazioni anche con una serie di video, racconta la sua versione dei fatti in una lunga intervista. Ha lavorato come autista di Renzo Bossi per tre mesi nel 2009. "Il contratto a progetto era emesso dal Gruppo Lega Nord Padania Camera dei deputati e intestato all'allora capogruppo Roberto Cota, che oggi e' il governatore del Piemonte". All'epoca Renzo Bossi non aveva cariche ufficiali.
Dall'aprile 2011 Marmello e' stato assunto dalla Lega, racconta, "con un contratto a tempo indeterminato emesso direttamente dalla Lega Nord Padania. E firmato dal tesoriere Belsito. Da quel momento avrei avuto disponibilita' di denaro contante per le spese relative al mio servizio. Ogni volta che avevo bisogno di soldi per fare benzina, oppure pagare eventuali spese per la manutenzione dell'auto, ma anche per pagare il ristorante quando ci trovavamo, spesso, fuori Milano, potevo andare direttamente all'ufficio cassa alla sede della Lega, in via Bellerio". "Firmare un documento che non prevedeva giustificazioni particolari - continua Marmello - praticamente un foglio bianco, e ritirare ogni volta un massimo di 1.000 euro. Anche piu' volte al mese. Il fatto e' che questo denaro mi veniva dato come corrispettivo degli scontrini e delle ricevute che presentavo. E tra queste ricevute molte mi erano state date da Renzo per coprire sue spese personali. Io andavo lì e prendevo i soldi, anche venti volte al mese".
Spiega ancora Marmello: "Poteva essere la farmacia, ristoranti, la benzina per la sua auto, spese varie, cose cosi'. Insomma, quando avevo finito la scorta di denaro andavo in cassa, firmavo e ritiravo. Mi e' capitato anche di dover fare il pieno di benzina pure per la sua auto privata, accompagnare a suoi amici, fare acquisti. Il pieno in quei casi dovevo farlo con i soldi che prelevavo in cassa per le spese della vettura di servizio. La situazione stava diventando preoccupante e ho cominciato a chiedermi se davvero potevo usare il denaro della Lega per le spese personali di Renzo Bossi. L'ho fatto presente a Belsito, spiegandogli che avevo pensato addirittura di dimettermi. Lui non mi ha dato nessuna spiegazione chiara. Io stavo prelevando soldi che ufficialmente erano destinati alle spese per l'auto di servizio ed eventualmente per le mie esigenze di autista e invece mi trovavo a passarne una parte a lui, per fare fronte anche ai suoi bisogni personali". "Erano spese testimoniate da scontrini che spesso non riguardavano il mio lavoro - racconta ancora Marmello nell'intervista a 'Oggi' - Non so se lui avesse diritto a quei soldi: tanti o pochi che fossero, perche' dovevo ritirarli io? Ho cominciato ad avere paura di poter essere coinvolto in conti e in faccende che non mi riguardavano, addirittura di sperpero di denaro pubblico, dal momento che i soldi che prelevavo erano quelli che ritengo fossero ufficialmente destinati al partito per fare politica. Soldi pubblici. Certamente, almeno credo, non spendibili per accontentare le spese personali di Renzo Bossi".

Mentre dalla Lega Nord arrivano soltanto proclami demagogici e dichiarazioni di volontà di pulizia più retoriche che altro, la magistratura incalza e così i dirigenti della Lega Nord si trovano nella più obbrobriosa delle situazioni: tentare di metterci una pezza e quando sanno che qualcuno ha già parlato, allora tentano di alzare il dito.
Ma soltanto dopo. Un gioco da furbetti, che aumenta sconcerto a indignazione.
E così, oggi, lunedì dell’angelo, Renzo Bossi, venuto a conoscenza della confessione della sua guardia del corpo, annuncia che si dimette dal consiglio della Lombardia.
 
Che dolore, per chi nutre passione civile e codice etico.
Che autentico dolore nazionale essere testimoni, nero su bianco sulla carta bollata con tanto di firma di ufficiali delle forze dell’ordine e dei magistrati, di tutto ciò che sapevamo già, che sapevano tutti. E che tutti coprivano, vantandosene addirittura. Fingendo, poi, nella migliore tradizione italiota, di essere all’oscuro.
Trema Comunione e Liberazione e trema il PD, loro soci in affari in tutta la regione Lombardia e in tutta l’Emilia-Romagna, dove hanno provveduto a disossare la spina dorsale dell’industria nazionale avvilendone la produttività e determinando la grave crisi economica nazionale. Qui non c’entra niente la crisi planetaria. Qui, non c’entra nulla Goldman Sachs che probabilmente non sa neppure che cosa siano la Lega Nord e il PD. Qui c’entra soltanto l’orgoglio nazionale e l’opportunità –in questo momento unica- di risvegliarsi ad un rinnovato senso civico con un unico, piccolo ma deciso obiettivo momentaneo parziale: far piazza pulita di tutta questa gente, qualunque sia la loro appartenenza. Che poi siano membri segreti della ‘ndrangheta, funzionari della segreteria della Lega Nord, del PD, del PDL, dell’Udc, dell’Api, che differenza fa? E’ la loro complicità criminale ad aver messo in ginocchio il paese, lo sanno anche i bambini.
 
Già da molto tempo i più solidi, spaesati e liberi tra i giornalisti italiani avevano spiegato, scritto e denunciato lo stato delle cose. Ma non accadeva mai nulla.
Sono i vantaggi della crisi. Un’occasione da non perdere.
Non sono così ingenuo da pensare che gli stessi marpioni (oggi al potere) che per decenni hanno partecipato al gran banchetto nazionale sulla pelle di chi lavora, produce e rispetta le leggi, abbiano avuto un’illuminazione pasquale di carattere etico.
Lo fanno perché hanno un grumo di intelligenza più degli altri e non intendono fare la impietosa fine annunciata delle facce che da dieci anni ci propongono ogni giorno.
E forse, sono dotati anche una visione più ampia.
Sanno che nel vuoto di potere che inevitabilmente si aprirà, avranno gioco facile ad inserirsi incassando consensi e applausi. Ma per il momento è meglio seguire ciò che accade.
Accontentiamoci delle molliche.
Tremano Bersani e Formigoni. Con i brividi.
Non a caso stanno zitti.
Perché se la magistratura ha il grave problema di non sapere fino a che punto potranno essere liberi di portare avanti il loro lavoro (il che non è problema da poco) dall’altra godono di un enorme vantaggio psicologico: la maggior parte delle persone interrogate sono persone squallide, mediamente degli analfabeti imbecilli, i quali, una volta messi alle strette, rivelano la loro caratura di piccolo-borghesi arraffoni e quindi parlano, chiacchierano, raccontano, perché da bravi mitòmani non si rendono conto della realtà. Essendo cresciuti in un mondo in cui non esiste il diritto, non esiste la legge, non esiste il merito, non esiste l’intelligenza, una volta che devono affrontare la realtà delle cose, inevitabilmente annaspano, boccheggiano, balbettano.
E’ paradossale, quasi irreale. Ma fa parte della realtà dei nostri tempi.
Pensavamo (e speravamo tutti) che sarebbe arrivata una nuova classe dirigente pulita e decorosa che avrebbe fatto piazza pulita del marciume. E invece, tutto accade grazie alle confessioni di oscuri, anonimi valvassori, portaborse.
Lusi già in soffitta, Penati già messo in frigorifero pensando che bastava l’adorazione acritica del ragionier Mario Monti per garantirsi l’incolumità; lo scandalo di Finmeccanica addirittura dimenticato perché toccava il cuore dell’Udc.
E invece, tutto ciò, adesso ritorna a galla.
Perché sono tutti collegati.
E in Lombardia soprattutto, tutti i nodi finiscono per arrivare al pettine quotidiano del mostruoso accordo tra Formigoni a nome dell’opus dei e del suo memento domini e il management del PD che ha fatto da sponda alla Lega Nord, dividendosi poi i frutti.
Da bravi commensali alla pari.
L’aveva già ampiamente spiegato, in un suo eccellente libro di denuncia, frutto di un ottimo lavoro investigativo, il giornalista Ferruccio Pinotti (in collaborazione con il collega Giovanni Viafora) in un libro pubblicato dalle edizioni “Chiarelettere” nel 2010. Titolo del libro “La lobby di Dio”. L’autore non è finito tutte le sere da Santoro o da Floris. Anzi. Per via di questo eccellente lavoro è stato isolato ancora di più e accantonato da una parte.
Non era il momento giusto.
Il che ne aumenta il valore.
Ecco un estratto di quel libro ingiustamente passato sotto silenzio per un accordo complessivo della truppa mediatica asservita di questo paese ingrato.
Oggi, questo libro, aggiunge spezie e condimento alla triste realtà della cronaca.
 
… La storia dimostra che tra Lega Nord e Cl il rapporto è sempre stato piuttosto contrastato, se non proprio ostile (Bossi in un comizio nel ’96 dette ai ciellini degli «sporcaccioni»). Dietro le quinte però i due mondi hanno lentamente – e sotterraneamente – cominciato ad avvicinarsi. Già in alcuni episodi del passato si riescono a intravedere i germi di quello che sarebbe diventato il nuovo patto di ferro. Uno di questi è quello accaduto nel lontano agosto del 1990, quando per la prima volta venne teorizzata «l’alleanza tra Comunione e liberazione, Liga veneta e Lega lombarda». Si tratta di un episodio ormai dimenticato, ma significativo per la sua natura profetica, che vide protagonista uno dei più noti vaticanisti italiani, Vittorio Messori. Invitato all’undicesima edizione del Meeting di Rimini a discettare – insieme al cardinale marchigiano Pietro Palazzini – sulla figura del beato Francesco Fà di Bruno, il giornalista riservò l’ultima parte del suo intervento ad un’analisi del processo di unificazione dell’Italia. «Il crimine del Risorgimento – disse – fu quello di lottare contro la sola cosa che in fondo univa gli italiani: il legame dato da una fede che non a caso si chiama “cattolica”, universale. Eppure fu proprio questo il legame che le logge, le minoranze che ci imposero quel tipo di unità, cercarono di distruggere».
Così il noto vaticanista arrivò alla conclusione: «Ci vuole un’alleanza tra il movimento di Comunione e liberazione, la Liga veneta e la Lega lombarda al fine di riparare i guasti del suddetto Risorgimento». Una proposta choc, che lì per lì non venne raccolta. Se non da un eccentrico avvocato veneto di Portogruaro, un certo Riccardo Scarpa, che qualche giorno dopo la relazione di Messori al Meeting depositò in tribunale una denuncia contro il vaticanista (e anche contro il cardinale Pietro Palazzini) per «attentato all’integrità, l’indipendenza e l’unità dello Stato ». Ma quella previsione, a distanza di anni, sembra essersi configurata in pieno. Nella sostanza, infatti, essa definiva uno dei futuri punti di incontro tra Lega e Cl, ossia la destrutturazione dello Stato, attuata tramite il federalismo o la secessione per gli uni; e tramite il principio della sussidiarietà per gli altri, con la delega al sistema di potere di Cl e Cdo di vasti pezzi della sanità e dell’assistenza sociale. A unire Cl con la Lega, tuttavia, non sono state solo le astrazioni concettuali, ma un vero e proprio scambio alla pari sullo scacchiere dei grandi business e degli equilibri politici e istituzionali. È stata Cl a porgere per prima la mano. Precisamente nel novembre 2008, quando nulla ancora lasciava presagire un possibile cambio di indirizzo politico del movimento, fino a quel momento schierato compatto dalla parte di Berlusconi. La riconciliazione della Lega con Cl avvenne durante un convegno «Federalismo fiscale e sussidiarietà», organizzato a Verona dalla Cdo. I ciellini vi invitarono a parlare il sindaco leghista Flavio Tosi e lo fecero interloquire con Giorgio Vittadini, storico leader ciellino.
Fu quasi un colpo di fulmine: Tosi e Vittadini si trovarono sul palco «a dire praticamente le stesse cose, a condividere il primato del pragmatismo sulle ideologie». E alla fine ci pensò lo stesso Vittadini a spiegare la ragione di quell’invito.«Noi dialoghiamo a tutto campo e la Lega al di là degli aspetti folcloristici tipo ampolle del Po, quando ragiona sui fatti è assolutamente interessante. Non possiamo non essere interessati a un federalismo molto sussidiario». Cl si è convinta così che la Lega poteva incarnarne il vero orizzonte politico post-berlusconiano; la Lega, dal canto suo, ha capito invece che per «ambire a diventare quello che trent’anni fa era la Democrazia cristiana» non poteva prescindere dal rapporto con un ambiente cattolico come quello di Cl, che «continua a rappresentare un considerevole blocco sociale e, perché no, di voti». Il sigillo sul nuovo «patto di ferro» si è rivelato quindi solo una questione di tempo: è stato sufficiente aspettare il Meeting del 2009, quello del trentennale a cui hanno preso parte ben quattro big del partito guidato da Umberto Bossi. E cioè: Roberto Calderoli, ministro per la Semplificazione normativa; Flavio Tosi, sindaco di Verona, e i due futuri governatori leghisti del Nord, Luca Zaia e Roberto Cota.

Questo è il capitoletto introduttivo all’inizio, ma più che sufficiente per cominciare a capire ciò che c’è dietro.

Ne vedremo delle belle.

Per il momento non è che l’inizio. Sergio Moligliani

www.laltrosud.it

Permalink |  Messaggio di ritorno

Commenti (6)   Aggiungi Commento
Re: MARCIO IN PADANIA    Da Nix a 09/04/2012 21.24
L'articolo mette a fuoco intrecci perversi tra un certo tipo di politica, gruppi di potere, lobby e malaffare. Tutte cose che un normale cittadino non vorrebbe mai vedere ma che purtroppo pervadono la cronaca di questa povera e malata Italia, anche e sopratutto in quella parte che si autodefinisce produttiva e virtuosa. Di fronte a questa triste realtà le parole d'ordine devono essere solo tre: pulizia, pulizia e pulizia. Ciascuno si segni bene i nomi delle persone, dei partiti e dei gruppi coinvolti e si ricordi di non dargli credito né consenso in nessuna occasione.

Re: MARCIO IN PADANIA    Da Lucia a 10/04/2012 10.11
L'interessante scritto chiarisce bene il perverso intreccio esistente tra poteri diversi, il tutto finalizzato a spartirsi la torta nazionale. La Lega nord si è perfettamente adattata a questo sistema e ha dimostrato che il Settentrione è peggio di 'Roma Ladrona'. Ciò che comunque viene fuori è che i poteri forti lavorano a fare a pezzi l'Italia tenendo fuori il Mezzogiorno dai veri interessi. Dal Sud ora dovrebbe partire una vera ondata di protesta e ribellione popolare dopo decenni di insulti, discriminazion, emarginazione.

Re: MARCIO IN PADANIA    Da Catello a 10/04/2012 14.14
L'ipocrisia del nord si è sciolta nel degrado morale e politico della Lega. Rubano alla grande e fanno pure la lezione ai meridionali. Ci sono voluti vent'anni ma finalmente questa armata di burini ladroni sono finiti nel fango.<br>Dove sono finiti ora quei meridionali che cercavano di imitarli?

Re: MARCIO IN PADANIA    Da IN MOVIMENTO a 10/04/2012 18.01
Lo stato tiranno con i suoi ricchi aguzzini spreme il popolo che deve pagar loro elicotteri barche milionarie ville infinite in valore ed in numero, si lamentano che alcuni facinorosi rompano vetrine ed altro per protesta, non rendenosi conto che cio' che meritano sono delle sventagliate di mitra.

Re: MARCIO IN PADANIA    Da Nemesi a 11/04/2012 17.44
Certo lo so... lo so... non si deve mai gioire delle disgrazie altrui ma è più forte di me. <br>Dopo tanti anni, durante i quali mi è stata frullata la pazienza e mi sono state procurati vasti e diffusi annodamenti ai testicoli, in cui mi sono sentito dire da presunti appartenenti alla "razza superiore" staminkiapadana che io appartenevo ad una terra parassita abitata da ladri e mafiosi... finalmente posso dirlo: LADRI PADANI! <br>Uguali ed allo stesso modo di chiunque abbia rubato altrove. <br>So che è triste da leggere. Lo so. Me ne rendo conto ma quella pisciata che mi sono fatto l'anno scorso sotto il cartello stradale che segnava PONTIDA aveva ed ha per me un grandissimo valore! E stasera mi do alle libagioni ed alla mia birra! <br>Gioite italiche genti! Questa è la volta buona che ci sbarazziamo del bavoso polentone e della sua staminkiaceltica cricca. A proposito scusatemi per i toni, il vostro è un sito serio ma...... <br>

Re: MARCIO IN PADANIA    Da Susy a 12/04/2012 10.42
Il nord ha mostrato tutti i suoi limiti. Si è fatto rappresentare da personaggi rozzi, volgari e cialtroni. Ha messo in mostra solo il suo razzismo e la sua ignoranza illudendosi di essere migliore degli altri mentre in realtà ha umiliato l'Italia intera con le sue stupide richieste. Gente come Calderoli, Borghezio, Bossi e la sua derivazione il Trota, Salvini...... non troverebbero spazio e visibilità in nessun paese civile ma noi addirittura li abbiamo portati al governo. Che schifo! Grazie a Dio sono meridionale ed oggi sono orgogliosa di non aver nulla a che fare con quella armata brancaleone di minorati mentali. Vi chiedo solo ora dargli iol colpo finale!!<br>..........ini


Nome:
Titolo:
Commento:
Aggiungi Commento   Annulla 
   
  
 Blog_Archive    
Archivio
<dicembre 2024>
lunmarmergiovensabdom
2526272829301
2345678
9101112131415
16171819202122
23242526272829
303112345
Mensile
settembre 2021
dicembre 2020
novembre 2020
settembre 2020
aprile 2020
marzo 2020
febbraio 2020
gennaio 2020
maggio 2019
marzo 2019
gennaio 2019
novembre 2018
ottobre 2018
giugno 2018
maggio 2018
aprile 2018
febbraio 2018
novembre 2017
ottobre 2017
agosto 2017
maggio 2017
marzo 2017
febbraio 2017
dicembre 2016
settembre 2016
luglio 2016
gennaio 2016
dicembre 2015
novembre 2015
ottobre 2015
settembre 2015
agosto 2015
giugno 2015
maggio 2015
aprile 2015
marzo 2015
febbraio 2015
gennaio 2015
dicembre 2014
novembre 2014
ottobre 2014
settembre 2014
agosto 2014
luglio 2014
giugno 2014
maggio 2014
aprile 2014
marzo 2014
febbraio 2014
gennaio 2014
dicembre 2013
novembre 2013
ottobre 2013
settembre 2013
luglio 2013
giugno 2013
maggio 2013
aprile 2013
marzo 2013
febbraio 2013
gennaio 2013
dicembre 2012
novembre 2012
ottobre 2012
settembre 2012
agosto 2012
luglio 2012
giugno 2012
maggio 2012
aprile 2012
marzo 2012
febbraio 2012
gennaio 2012
dicembre 2011
novembre 2011
ottobre 2011
settembre 2011
agosto 2011
luglio 2011
giugno 2011
maggio 2011
aprile 2011
marzo 2011
febbraio 2011
gennaio 2011
dicembre 2010
novembre 2010
ottobre 2010
settembre 2010
luglio 2010
giugno 2010
maggio 2010
aprile 2010
marzo 2010
febbraio 2010
dicembre 2009
ottobre 2009
settembre 2009
agosto 2009
luglio 2009
giugno 2009
maggio 2009
aprile 2009
marzo 2009
febbraio 2009
gennaio 2009
dicembre 2008
ottobre 2008
   
 Stampa   
      

 

Ti riconosci solo nel Sud del sottosviluppo, della criminalità organizzata, del degrado socio-ambientale e degli atteggiamenti incivili?

NOI NO!
 
Noi c'identifichiamo nel Sud della gente onesta, operosa, intelligente, che è la maggioranza della popolazione meridionale.
 
Noi crediamo nel Sud della legalità, della cultura, della sana ed efficiente imprenditorialità, della ricerca avanzata, delle professioni e del grande ed eccezionale patrimonio artistico.
 
Noi sappiamo che il Sud è stato tra i principali protagonisti della storia e della civiltà mediterranea ed europea.
 
 
PER DARE VOCE A QUEST'ALTRO SUD SCENDIAMO IN CAMPO!
   
 Stampa   
      

Morti per la LEGALITA'. Morti per la LIBERTA'. Morti per UN ALTRO SUD.

 

 

   
 Stampa   
Home :: Il Manifesto e le Nostre Idee :: Origini della Secessione Italiana :: Manifesto EFA per le elezioni europee 2019 :: L'identità meridionale :: I nostri impegni per il Sud :: La bustina suddista :: Comunicati stampa :: Video :: l'Altro Sud e l'Ambiente :: Hanno detto di Napoli :: Eventi ed Appuntamenti :: Forum :: Archivio Documenti :: Organizzazione e Contatti :: Tesseramento e Statuto :: Sostienici :: Elezioni Regionali 2010 - Comunali 2011 :: Elezioni Amministrative 2009
Copyright (c) 2007    ::   Condizioni d'Uso