Chi sa quali sono stati gli eventi e le sorti del meridionalismo degli ultimi 20 anni, sa perfettamente il travaglio che lo ha attraversato dalla nascita di un ritrovato orgoglio e riscoperta d’una memoria storica, al fiorire di associazioni e movimenti (spesso tra loro in disaccordo) fino al traghettamento - non ancora del tutto compiuto – di alcune di essi verso ipotesi più strettamente politiche e non, o almeno non solo, culturali. L’individualismo, strettamente legato agli uomini del Sud (pur se non sempre da leggersi in negativo), ha fatto e fa ancora da padrone : chi non vuole smuoversi dalle proprie posizioni, chi rivendica rispetto e investiture da primogenitura, chi gli viene l’orticaria a sentir parlare di politica, chi cerca scorciatoie con apparentamenti non del tutto limpidi e giustificabili, chi vuol andare da solo, chi vuole ritagliarsi il ruolo di guastatore a supporto d’ogni iniziativa, ecc..ecc…Quello che stupisce è una mancanza d’equilibrio che va da un estremo comportamentale e strategico all’altro. Si passa dalla rivendicazione d’una stanzialità culturale al movimentismo più sfrenato con tutti e comunque. Fortunatamente s’è fatto largo il superamento di preconcetti legati a vecchie distinzioni ideologiche destra/sinistra, e viene – almeno dichiarata – una trasversalità strategicamente e opportunisticamente accettata come provenienza o strumentalmente praticabile. Detto ciò come premessa cautelativa a interpretazioni che possano leggere queste osservazioni come figlie d’uno strabismo politico, va però detto che certi paletti vanno pur messi. Se da un lato risulta apprezzabile un efficientismo che porta ad una serie d’iniziative che caratterizza qualche movimento come affiancatore e propositore di denunce e problematiche anche quotidiane e localistiche, altresì bisogna stare attenti a compagni di viaggio che esulano da sinceri interessi meridionali e storicamente inaccettabili. L’essersi giustamente voluti liberare dalla gabbia delle ideologie che hanno così fortemente caratterizzato il secolo scorso, dovrebbe conseguenzialmente portarci ad escludere chi pervicacemente le ripropone e se ne fa a tutt’oggi paladino ed interprete. Oggi leggiamo d’un manifesto denuncia contro la “monnezza” e il “magna-magna” politico; la cosa ci sorprende perché :
1) dichiararsi contro queste cose è, pur se giusto, ingenuo e non propositivo in quanto è come quei banchetti dove ti chiedono di firmare contro la droga. E che vuol dire? Tutti siamo contrari ma è superficiale il dichiararlo senza propositività. Visto le sigle dei partiti la cosa puzza di dietrologia e forse nasconde il vero scopo di alcuni di questi signori : sostituirsi sulle poltrone! Tra l’altro non ci sono sigle trasversali ma tutte solo d’una parte…
2) con i nostalgici del fascismo e del comunismo c’è poco da far combutta, così come con chi intende rappresentare il partito più antinordista in versione meridionale (cosa ci azzeccherà mai Alberto da Giussano sul simbolo con noi del Sud? Mah…); con chi parla di esaltazione della patria italiana, e dei valori risorgimentali cosa ci faremo mai noi….; con chi viene da amicizie e accordi in Sicilia con gente come Cuffaro & soci è mai credibile dichiararsi contro la “magnopoli” politica? Insomma da quale pulpito viene la predica…
3) andare con questa gente è come fare una manifestazione contro le Tv ed il libero mercato col Cavaliere, oppure manifestare contro la classe operaia assieme a Rifondazione Comunista!?!? Vi pare credibile?
4) legarsi, pur solo per qualche iniziativa, a questa gente rema nel senso opposto della fatica a ricercare un minimo d’unità fra le forze meridionaliste; tutti quelli che stanno tentando di proporsi come nuovi (nell’interesse del Sud) rispetto alle vecchie forze e ideologie politiche si disamorano, altro che essere attratti!
Insomma, va bene tutto, l’attivismo, il darsi da fare ecc…ma non va bene lo strafare a destra e a manca, col rischio d’essere dispersivi finendo col diventare delle schegge impazzite’, ovvero come quelli del fantomatico “Facite Ammuina..”, su e giù per la nave senza senso.
Un ultimo parere : nei movimenti ribadiamo che vada bene essere d’estrazione politica di provenienza diversa, ma accogliere libri di chiara ideologia fascista e/o persone che saranno pure meridionalisti ma poi hanno blog che propagandano tesseramenti di forze dell’estremo arco politico credo sia inaccettabile. Hai voglia dire : ma.. gliel’ho detto…, mi ha rassicurato…
Onestamente : non basta più!
15/12/2008 Andrea Balìa