OLTRE LA DESTRA E LA SINISTRA
di Antonio Gentile
Dalla fine degli anni Ottanta del Novecento, con il crollo dell'universo comunista e con il superamento della "guerra fredda" e della politica dei due blocchi, ci si auspicava che la contrapposizione ideologica, spesso violenta, tra destra e sinistra fosse, ormai, retaggio del passato. Si sperava, soprattutto, che dopo il superamento della modernizzazione fordista, la riduzione della lotta classista e l'affermazione del postmoderno, il contrasto politico assumesse i toni moderati e ragionevoli del confronto tra programmi diversi e diventasse il luogo privilegiato del nuovo protagonismo delle comunità.
Ma, purtroppo, questa speranza è andata persa. E così, in particolare in Italia, come per una maledizione divina, ogni individuo continua ad essere velenosamente etichettato di destra o di sinistra. Sembra quasi che un cittadino, pur nato libero di pensare e di agire, non possa sfuggire a questa "classificazione politica", ormai diventata una specie d'appartenenza genetica.
Eppure, i concetti sostanziali della politica si sono fortemente svuotati dei loro principi storici e il limite tra i due "pensieri" politici è estremamente sottile Se la destra storica italiana, caratterizzata da una forte componente sociale è praticamente sparita, ed è diventata sempre più subalterna al "padrone di Arcore" e all'interesse padano della Lega, la sinistra lontana anni luce dal suo patrimonio storico, si è lanciata anch'essa all'inseguimento del treno neoliberista, spesso tramando sottobanco con "l'avversario padrone", cui ha spianato la strada al potere.
La differenza tra sinistra e destra, certamente non sparirà e non sarà solo questione di polarità. Una certa diversificazione rimarrà circa il concetto d'uguaglianza: la sinistra favorisce una maggiora giustizia sociale ed uguaglianza (intesa come emancipazione), mentre la destra concepisce la società come inesorabilmente gerarchica. Ma la conseguenza del permanere di questa virulenta contrapposizione è una perenne tensione che s'instaura nel Paese e, il perpetuarsi di faide politiche e spartitorie, rende difficile o addirittura impossibile gestire l'interesse collettivo e rappresentare il bene pubblico al di sopra delle parti.
Sembra, dunque, giunto il momento in cui l'Italia, prendendo atto di questa schizofrenia del sistema nella quale è inserita, si ribelli e ridiventi soggetto libero ed autonomo dei propri destini. Aprendo sempre più ai valori di comunità, rivitalizzando le culture locali, riscoprendo le radici storiche comuni e reagendo ai processi di omologazione, di standardizzazione e di omogeneizzazione propri della globalizzazione.
www.laltrosud.it
laltrosud@laltrosud.it
SIAMO SU FACEBOOK