LE "GRANDI DICHIARAZIONI" DI ZAIA E PROFUMO
di Nicola Perrini
"Che colpa ne ho se il cuore è uno zingaro e va catene non ha, il cuore è uno zingaro e va….”.
Ma perché mi sono venuti in mente i versi della celeberrima canzone cantata da Nicola di Bari?
Forse per le dichiarazioni del governatore del Veneto Zaia, seguite a quelle del sindaco di Cortina?
Ma vediamole in dettaglio:
Le dichiarazioni del sindaco di Cortina sono la dimostrazione che l'Italia è una barzelletta. Naturalmente a cominciare dal Nord che inutilmente si autoproclama "virtuoso" ma che, alla prova dei fatti, è il nucleo centrale e fondante del paese (furono loro, piemontesi in testa, che ci liberarono e ci hanno imposto il loro sistema, no?). Quelle di Zaia, "adesso controlli al Sud" , sono addirittura esilaranti, vera comicità d'autore.
Oppure il nostro potrebbe non aver voluto coscientemente proferire la frase citata, ma viceversa aver blaterato sotto l’effetto disastroso del troppo prosecco tracannato, per giunta dopo aver già bevuto in abbondanza latte degli allevatori padani ingiustamente multati (multe che pertanto noi tutti altrettanto giustamente paghiamo). Ma noi che ci siamo astenuti dal consumo del citato vino, preferendo modestamente la nostra più casareccia Falanghina, non abbiamo potuto fare a meno di ridere di gusto!
Il Ministro Profumo e i nuovi linguaggi
Francesco Profumo, ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, già presidente del Cnr, membro del consiglio di amministrazione di Unicredit Private Bank , del Sole 24 Ore, componente dei consigli di amministrazione di Fidia Spa, di Telecom e di Pirelli, presidente del consiglio di amministrazione del Politecnico di Torino, professore ordinario di macchine ed azionamenti elettrici e professore incaricato all'Università di Bologna, ha rilasciato recentemente un’intervista televisiva sul suo programma di interventi nella scuola pubblica.
Chi ha seguito l'intervista televisiva sarà rimasto forse sconcertato dal grado di conoscenza della lingua italiana del nostro, ma evidentemente non ha tenuto conto che di questi tempi ben altre sono le cose importanti e poi, uno che esibisce un tale curriculum, mica si può soffermare su simili quisquilie!
Per i curiosi riporto che il ministro plurititolato ha detto testualmente: "è necessario che la scuola formi dei parrucchieri, piuttosto che dei meccanici, piuttosto che degli infermieri" (mi scuso perché non ricordo se si trattasse effettivamente dei parrucchieri o delle altre citate professioni, ma il senso era quello). Evidentemente il nostro ha volutamente trascurato che nella lingua italiana l’avverbio “piuttosto” ha valore esclusivo: dire "parrucchieri, piuttosto che infermieri" significa che i parrucchieri vengono preferiti agli infermieri! Egli avrebbe dovuto usare la congiunzione “e” , dicendo: " è necessario che la scuola formi dei parrucchieri, dei meccanici e degli infermieri" o al massimo avrebbe dovuto usare "oppure". Ma egli ha preferito evidentemente usare una locuzione piemontese-lombarda molto in voga, purtroppo ripresa a volte anche dai nostri, che la scambiano per lingua italiana. Ma evidentemente, usando la lingua ufficiale della parte produttiva del paese, di quella parte così “virtuosa” del territorio, egli ha voluto rimarcare ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, verso quali indirizzi tutte le regioni, colonie comprese, devono uniformarsi!
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