LA BUONA NOTIZIA VIENE DAL SUD
di Gaetano Pietropaolo, pubblicato su TERRA del 24 dicembre 2010 pag. 10
Esempio di buona amministrazione dalle Università Campane
Fine anno è tempo di bilanci, anche per le Università, di cui troppo spesso si parla solo in relazione ai momenti di agitazione e contrasto, trascurando ciò che in esse avviene quotidianamente in termini di formazione delle future generazioni, ricerca e innovazione anche sotto il profilo organizzativo. A riguardo, le Università Campane chiudono quest’anno con un risultato sicuramente importante: l’aver avviato un processo federativo ai fini di una razionalizzazione nell’uso delle risorse umane e finanziarie. Si tratta di un tentativo di innovare l’organizzazione universitaria Campana orientandola a sistemi di gestione efficientistici mutuati dall’esperienza aziendalistica. In pratica, ciò che di solito si chiede alle Università dal centro, quelle Campane hanno cominciato a farlo da sole. Tutte e sette sono impegnate, sotto la guida del Rettore dell’Università di Benevento, il Prof. Filippo Bencardino, in un processo federativo che punta ad ottimizzarne la gestione ed a migliorarne l’offerta formativa attraverso l’accorpamento di corsi, lo spostamento di sedi e la mobilità del personale docente e non docente dalle Università in cui sono in esubero a quelle in cui c’è carenza.
Esempio, questo, di un Sud efficiente di cui molto spesso non ci si accorge o, semplicemente, si ignora. Un Sud, allora, che non è solo covo di ladri e di banditi, ma anche luogo di esperimenti virtuosi. Esperimenti su cui non va taciuto, se non per altro, per il bene di quei 20 milioni di persone che abitano il Mezzogiorno e che sono sempre più soggette ad una frustrazione collettiva, indotta dal parlare sempre e soltanto di ciò che c’è di negativo al Sud, contrapponendolo, spesso, a ciò che c’è di virtuoso nel resto del paese.
Questa, fortunatamente, è una terra in cui vi sono anche cose che funzionano e lo stanno dimostrando appunto le Università Campane. Un segnale senza dubbio positivo il loro e lontano dallo stereotipo delle Amministrazioni sprecone ed inefficienti.
E conta, eccome se conta, che questo importante tentativo venga proprio dall’Università, dalla quale dipende inesorabilmente il futuro di un territorio che ha molto da recuperare. Ogni euro speso meglio nelle Università del Sud è un po’ di speranza in più che si dà ad una comunità, quella meridionale, smarrita e disorientata da emigrazione, disoccupazione, criminalità ed eventi tragici connessi che si susseguono con una rapidità disarmante, a tratti feroce.
La speranza è che simili esperimenti diventino la regola. In tempi in cui la spesa pubblica è ben lontana dalle cifre di qualche decennio fa e che, diciamolo, quel poco che si spende, non lo si spende volentieri nel Mezzogiorno, l’unica via per il cambiamento è intraprendere forme di sviluppo auto organizzate che partano dal territorio, dai nostri amministratori, dalla nostra gente.