AUTOMOBILISTI AL SUD OSTAGGIO DELLE ASSICURAZIONI
di Nicola Perrini
A Napoli, in Campania e nel Mezzogiorno da anni le Assicurazioni fanno pagare vere e proprie tariffe etniche. E' arrivata l'ora di porre fine a questa ennesima discriminazione.
In Italia l’assicurazione RC auto è obbligatoria, ma a volte la giusta tutela delle vittime della strada, è accompagnata da una vera e propria vessazione per gli automobilisti. E’ risaputo che le tariffe RC auto sono tra le più alte d’Europa e che ,in alcune zone, sono talmente alte da scoraggiare l’acquisto e l’uso dell’automobile, determinando quindi una limitazione alla libertà dei cittadini. Inoltre le compagnie di assicurazione, alcune delle quali condannate nel recente passato per aver costituito un cartello che prevedeva accordi per tenere artificiosamente alte le tariffe, arrivano anche a proporre, a fronte di sconti, di installare dispositivi elettronici in grado di controllare gli spostamenti dell’auto, oppure di controllare i km percorsi costringendo l’assicurato a comunicare preventivamente ogni spostamento dell’auto, oppure a dichiarare l’uso esclusivo dell’auto che non potrà essere guidata da familiari. Ciò costituisce un’insopportabile vessazione del cittadino automobilista che, di fatto, è limitato nella sua libertà.
Ma andando a spulciare i dati sugli incidenti stradali, raccolti dall’ACI per l’anno 2008, si scoprono degli elementi sorprendenti.
Il primo grafico, tratto dall’Analisi provinciale dell’incidentalità del 2008, che rappresenta il numero di incidenti in rapporto al parco auto circolante, cioè al numero di polizze assicurative pagate, ci mostra chiaramente che la Campania si caratterizza per un numero di incidenti tra i più bassi in assoluto. Si precisa che anche i falsi incidenti, relativi a truffe ai danni delle assicurazioni, sono evidentemente compresi nei dati riportati nel grafico, in quanto denunciati per ottenere il risarcimento danni.
Anche considerando il numero di incidenti stradali per ogni 1000 abitanti, la provincia di Napoli, capoluogo campano, si caratterizza per un valore più basso rispetto a quelli delle provincie di Rimini, Genova, Firenze, Lucca, Milano, Savona, Prato e Roma, che guidano la classifica.
Andando a considerare il numero di morti e feriti causati dagli incidenti, si può osservare il grafico seguente, tratto dalla già richiamata analisi dell’ACI:
Siccome è ovvio che i risarcimenti pagati dalle compagnie assicuratrici, con i relativi danni alle cose ed alle persone, sono proporzionali al numero di incidenti stradali , anche truffaldini, che comunque vengono denunciati e quindi concorrono alla formazione dei dati statistici riportati, riesce difficile spiegare il perché a Napoli e provincia si paghino le tariffe RC auto più alte d’Italia. Per verificare le tariffe effettivamente praticate dalla Assicurazioni, si è provveduto a richiedere dei preventivi online, raccogliendo i dati riportati nei seguenti grafici:
Dall’osservazione del grafico, emerge che un automobilista napoletano di 45 anni , in prima classe Bonus/Malus, per un’auto media, paga circa il doppio del corrispondente automobilista torinese. (Ma se è in prima classe, significa che è un automobilista virtuoso, indipendentemente dal luogo di residenza!).
Paradossalmente un automobilista torinese meno virtuoso, che si trova in sesta classe e ha provocato un incidente, paga circa 1/3 in meno del napoletano virtuoso. Tutto questo nonostante i dati statistici dicano inoppugnabilmente che l’incidentalità e l’indice di lesività di Napoli siano minori o al più uguali a quelli di Torino.
Altri preventivi raccolti hanno consentito di verificare che un automobilista napoletano neopatentato, per un’utilitaria, paga oltre il doppio del corrispondente automobilista milanese, pur in presenza di dati statistici che indicano una incidentalità ed un indice di lesività molto inferiore per Napoli rispetto a Milano.